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Tim Cook sull’App Store: “Nessuna persona ragionevole può definire Apple monopolista”.

Tim Cook è in Europa. È stato prima in Germania, poi in Francia e ora è atteso in Italia, a Firenze, ospite da Andrea Ceccherini per festeggiare il ventesimo anniversario dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori.

Prima di partire per Berlin, l’amministratore delegato di Apple domenica 29 settembre è stato a Monaco di Baviera, ha visitato gli uffici di Blinkist, sviluppatori di un’app che propone estratti di libri e saggi di varie discipline sotto forma di brevi capitoli, permettendo l’assimilazione dei concetti in pochi minuti, riassunti con testi e audio che è possibile leggere o ascoltare in 15 o 20 minuti.

Il CEO di Apple ha concesso un’intervista al settimanale tedesco Stern; parlando di App Store e della pronuncia della Corte Suprema che ha permesso ai consumatori il diritto di fare causa per presunte pratiche anticoncorrenziali, Cook ha detto che “nessuna persona ragionevole può definire Apple monopolista”. A suo dire offrire app esclusivamente mediante l’App Store non pone limiti ma offre vantaggi per le rigorose policy di Apple che consentono di mantenere al sicuro l’utente da app malevole e contenuti illeciti.

“Gli utenti comprano da noi un’esperienza”, ha spiegato Cook, “e tale esperienza include un luogo affidabile per compare app e noi curiamo e controlliamo tutte le applicazioni”. “Di conseguenza”, ha spiegato ancora l’a.d. di Apple, “molte app potrebbero non arrivare su iPhone, come ad esempio offerte di pornografia”. “Tutti possono ad ogni modo prendere i loro iPhone e accedere a tali contenuti via browser, noi non li offriamo”.

Per quanto riguarda le rimostranze di alcuni sviluppatori che lamentano l’offerta di Apple con app simili alle loro, Cook spiega che su App Store sono presenti 30/40 app di Apple contro due milioni di app di sviluppatori di terze parti. Il CEO di Apple ha paragonato l’App Store a un supermercato: “La probabilità di disporre di un proprio brand è elevata e chi trae beneficio dall’avere altri prodotti nello scaffale? Il cliente, e questa è una buona cosa”.

Per quanto riguarda il discorso dei prezzi, Cook ha riferito che Apple cerca di contenere i prezzi più bassi possibile. “Quest’anno siamo stati fortunatamente in grado di abbassare il prezzo di iPhone”, facendo riferimento ai 699$ da cui parte negli USA l’iPhone 11 (50$ in meno rispetto ai prezzi di partenza di iPhone XR lo scorso anno).

Parlando di Apple TV+ e di Netflix, Cook ha riferito che a suo modo di vedere Netflix non vede al momento la Mela come un competitor e non sono preoccupati dalla concorrenza, “Non si tratta di capire se vince Netflix o noi perdiamo, o se noi vinciamo e loro perdono; molte persone usano più servizi e stiamo cercando di diventare uno di questi”.

In Italia Tim Cook arriverà il 3 ottobre per incontrare ancora una volta i giovani dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori. Sarà una giornata evento quella che vedrà la partecipazione del numero uno della società di Cupertino che coinciderà con l’apertura dei festeggiamenti per il ventesimo anniversario dell’Osservatorio.

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