Gli Italiani sono maestri riconosciuti universalmente nel “pacco”, la classica truffa in cui viene venduto un mattone o qualche giornale accuratamente imballato come merce preziosa ad un ingenuo turista. Ma non si deve per forza andare a Porta Capuana a Napoli, dove “O’ Pacc” è assurto a forma d’arte, a porta Palazzo a Torino o in via Prè a Genova per trovare qualcuno che coltivi questa antica tradizione italica. Anche in California ed in Nevada, c’è qualcuno che emula i più grandi maestri italiani, e tiene viva la loro leggenda, solo che qui siamo all’ipermoderno: si spaccia per Apple Watch nuovo di zecca una bottiglia d’acqua e qualche tovagliolo.
La truffa viene messa in piedi da due uomini (per ora solo fotografati e si spera prossimamente anche arrestati) che sono riusciti a raggirare decine di negozianti nei due stati in questione, intascando per ora più di 5.000 dollari in contanti.
La tattica è ben conosciuta. Le scatole di Apple Watch sono imballate, il che trarrebbe in inganno i negozianti vittime della frode anche se definire chi compra qui “vittima” sembra non proprio preciso. Non si capisce infatti perchè qualcuno in un negozio, quindi non un passante come in una stazione italiana, come la Centrale di Milano decida di fare un affare con uno sconosciuto comprando da lui un Apple Watch a prezzo ribassato. Difficile pensare che l’acquisto avvenga senza avere consapevolezza che la merce è nel migliore dei casi, frutto di una provenienza trasversale, nel peggiore dei casi, frutto di un furto.
I due sono ancora in circolazione e non sembrerebbero (ovviamente) tornare nello stesso negozio due volte, rendendo così molto più difficile la loro cattura. Per tale ragione le autorità hanno deciso di diffondere le foto e offrire una ricompensa di 1.000 dollari per chi fosse in grado di fornire informazioni che permetta loro di rintracciarli ed arrestarli.
Dovessero sfuggire, potrebbero sempre trasferirsi a Napoli dove nella zona del porto, si muovono molti grandi specialisti di “O Pacc”. Qui non avrebbero neppure difficoltà ad interloquire in inglese, vista la loro provenienza e la padronanza della lingua. Anche se, visto che non esordiranno con il classico “Exusemi…ai speki englisc? Appel uach? Iz cost affare, biutifull”, potrebbe suscitare qualche sospetto in più…
