Firefox aveva un obiettivo chiaro: conquistare il 95% del mercato in mano a Microsoft con il suo Internet Explorer. A passi sempre più veloci il browser open source dà l’impressione che ci stia riuscendo. Venticinque milioni di download, infatti vogliono dire circa un quarto di milione di persone al giorno.
Ma non solo, perché sono più di mezzo milione, secondo la Fondazione che sta dietro a Firefox, i siti che puntano sulla pagina del download e ne consigliano l’utilizzo agli utenti. Così, mentre Microsoft si trova costretta ad annunciare che “provvederà a rilasciare prima dell’uscita di Longhorn la versione 7 di Internet Explorer”, in cento giorni Firefox sta segnando record uno via l’altro e sta anche erodendo le quote di mercato della casa di Redmond.
Un’ultima nota: se bastava la volontà dettata dalla pressione della concorrenza per innovare il browser made in Redmond, allora non era vero che “non c’è più spazio per vera innovazione nel mondo del browser” come dicevano i vicepresidenti di Microsoft nei mesi scorsi e – soprattutto – che non è possibile cambiare o togliere il software da Windows, come invece l’azienda ha più volte dichiarato nelle due cause anti-trust che ha sostenuto in Usa ed Europa.