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La tassa su iPod sta per cadere?

La commissione europea potrebbe avere in serbo una bella sorpresa per Apple, tutte le società  che operano nel campo dell’elettronica di consumo, e soprattutto per i consumatori. La tassa che grava su dispositivi quali lettori Mp3 e telefoni cellulari in grado di memorizzare musica potrebbe essere cancellata.

A fare cenno all’ipotesi è il Financial Times nella sua edizione di oggi che presenta la proposta di legge come un tentativo di adeguare le norme vigenti nella Comunità  con le esigenze dei consumatori e di armonizzarle con una logica che tenga conto del mutato scenario tecnologico. L’Unione giudicherebbe esagerata la pressione applicata da questa norma (voluta dalle società  per la tutela del copyright in compensazione alle presunte perdite determinate dalla copia illegale di musica e film) sui cittadini europei. Grazie (o per colpa, a seconda dei punti di vista) alla tassa le società  come la nostra Siae sarebbero riuscite a raccogliere nel corso del 2005 1,2 miliardi di euro contro i 500 milioni di euro del 2001.

Se l’idea della commissione dovesse trovare applicazione i prodotti di copia “secondaria” come ad esempio gli iPod o i telefoni cellulari capaci di riprodurre musica e con memoria interna, ma dotati di sistema di protezione dei diritti digitali verrebbero sollevati dal balzello. Ad essere oggetto della tassa resterebbero solo i prodotti che vengono effettivamente usati per copiare contenuti digitali.

Un altro obbiettivo della commissione è quello di armonizzare il sistema in maniera tale da renderlo uniforme in tutta Europa. Oggi su un iPod nano, ad esempio, in Francia si pagano 51 euro di tassa e niente in Belgio.

La tassa sui sistemi di memorizzazione digitale (in Italia denominata compenso per copia privata) è da tempo una delle leggi più criticate dai consumatori per la sua iniquità . Chi acquista una canzone su iTunes, ad esempio, finisce per pagare i diritti di copyright due volte, una all’acquisto e una per memorizzarla su iPod. Lo stesso accade se si compra un Cd; si pagano i diritti di copyright sul disco e poi per trasferirlo su iPod che è solo un modo diverso d’ascolto.

L’Unione sarebbe intenzionata ad emettere una formale raccomandazione per la modifica delle leggi nazionali entro la fine dell’anno o all’inizio del prossimo anno. La Gesac, la società  europea di cui fanno parte le associazioni degli autori ed editori, inutile dirlo, si oppone all’ammorbidimento della norma.

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