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19 gennaio 1983, la nascita di Lisa

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Il 19 gennaio di trent’anni addietro nacque Lisa, il primo computer con interfaccia grafica gestista da un mouse e quello che può essere considerato a tutti gli effetti il “nonno” del Mac. Come abbiamo raccontato nella serie di nostri articoli dedicati alla storia di Apple, nella primavera del 1979, Steve Jobs era andato a vedere il PARC (Palo Alto Research Center), un laboratorio di ricerche sull’alta tecnologia finanziato dalla Xerox. Durante la visita, a Jobs fu mostrato un nuovo linguaggio per computer, lo SmallTalk, ma quello che attirò di più la sua attenzione fu un’interfaccia che era controllata tramite un mouse. Il mouse poteva essere utilizzato dall’utente per muovere una freccia sullo schermo ed eseguire particolari operazioni al computer. Jobs rimase talmente colpito dalla cosa e decise che anche la Apple avrebbe dovuto adottare un sistema simile: incontrò non poche resistenze e nessuno era inizialmente entusiasta dell’idea.

Jobs iniziò a fare opera di convincimento e ritornò al PARC con Bill Atkinson che aveva creato tempo prima il Pascal per la Apple e che aveva sostituito Wozniak nel progetto “Lisa” (ufficialmente Local Integrated Systems Architecture, ma ufficiosamente il nome di una figlia che il co-fondatore della casa di Cupertino all’epoca non aveva riconosciuto).

Atkinson rimase entusiasta quanto Jobs per le innovazioni viste al Parc: in pochi mesi, il progetto Lisa fu radicalmente cambiato e da computer multi-processore che doveva essere si pensò a un computer monoprocessore (si sfruttava il nuovo Motorola 68000) e la sua interfaccia divenne una rappresentazione “alla Apple” di quanto visto al PARC.

Jobs assunse uno dei più importanti scienziati del PARC, Larry Tessler, facendolo lavorare al progetto: il suo compito era di progettare il sistema di elaborazione più avanzato disponibile sul mercato. Nel frattempo, Jobs teneva sotto controllo un altro progetto di ricerca indipendente, il cui nome in codice era Macintosh e che avrebbe dovuto utilizzare un’avanzata tecnologia hardware e software a costi inferiori rispetto al progetto “Lisa”.

Lisa costò 50 milioni di dollari e quattro anni di lavoro-uomo. Il prodotto finale, presentato il 19 gennaio 1983, vantava una CPU Motorola 68000 da 5MHz e 1MB di memoria RAM (erano stati previsti due lettori di floppy disk da 5,25” denominati “twiggy”, costruiti specificatamente per il nuovo computer e in grado di memorizzare fino a 871 kiB). Purtroppo Lisa non fu un successo commerciale sperato ed è stato probabilmente il più grande fallimento commerciale dopo l’Apple III. La macchina era valida ma ritenuta dai potenziali clienti troppo costosa (quasi 10.000$) e molti preferirono pertanto rivolgersi a più economiche macchine dI IBM (da poco all’epoca approdata nel campo dei personal computer). Il più grande acquirente di Lisa sembra fu la NASA (che pare li usasse per funzioni di project management), forse tra i pochi clienti a comprendere all’epoca le potenzialità di una macchina avveniristica, già in grado di gestire multitasking cooperative e memoria virtuale (caratteristiche che arrivarono anni dopo sul Mac).

Secondo una storia mai del tutto confermata, migliaia di macchine invendute furono utilizzate come materiale da riporto in una costruzione nello Utah. L’insuccesso del Lisa, non fu un problema per Apple che nel 1984 annunciò il primo Mac . Il Macintosh riscosse in breve tempo un successo straordinario: il suo design, la sua interfaccia innovativa, il mouse, il processore a 32 bit fecero parlare, conoscere la casa di Cupertino in tutto il mondo e salvare la Apple dal fallimento.

 

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