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Trump dazia iPhone ma il suo consigliere rassicura tutti

Il consigliere di Donald Trump, Kevin Hassett, ha cercato di ridimensionare l’impatto del nuovo dazio del 25% imposto, o meglio minacciato dal Presidente USA sugli iPhone importati, definendolo “piccolissimo” e sostenendo in modo sorprendente che i consumatori non subiranno alcun aumento di prezzo sui dispositivi Apple.

In un’intervista rilasciata alla CNBC, Hassett ha risposto in modo ironico alle critiche mosse da alcuni dirigenti aziendali sui nuovi dazi, paragonandosi a una persona su un aereo colpita da tutti e bersagliata da lamentele secondo cui i dazi renderanno impossibile portare avanti qualsiasi attività.

Secondo Hassett, molte aziende si lamentano in pubblico per ottenere condizioni più favorevoli, ma poi, in privato, “dicono l’opposto perché non vogliono che i loro titoli obbligazionari vengano declassati”:

Tutti stanno cercando di dipingere questi dazi come una catastrofe per avere margini di manovra e negoziare al ribasso le tariffe

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Nonostante abbia ammesso che Apple non può spostare la produzione negli Stati Uniti da un giorno all’altro, Hassett non ha chiarito se l’amministrazione Trump potrebbe concedere una deroga qualora l’azienda annunciasse un piano pluriennale per rilocalizzare la produzione:

Vedremo come andrà a finire, ma non vogliamo danneggiare Apple

Apple aveva già previsto un impatto di circa 900 milioni di dollari dovuto ai dazi nel trimestre di giugno, cifra stimata prima dell’introduzione dell’ulteriore tariffa del 25%. Alcuni analisti, come quelli di Morgan Stanley, ritengono inevitabile un aumento dei prezzi per i consumatori.

Tuttavia, Hassett continua a sostenere che sarà Apple a farsi carico dei costi imposti dai dazi, senza scaricarli sui consumatori. Secondo lo stesso, se si considera che l’azienda produce una quantità prestabilita di iPhone da vendere comunque, indipendentemente dai dazi, allora sarà la stessa Apple a sostenere l’onere economico grazie alla elasticità dell’offerta.

L’intervento di Hassett arriva in un contesto più ampio in cui l’amministrazione Trump ha imposto ad aziende come Walmart di non trasferire i costi dei dazi sui consumatori. Anche Home Depot, che inizialmente aveva promesso di non farlo, ha poi ammesso di dover riconsiderare l’assortimento dei prodotti, escludendo quelli più colpiti dalle nuove tariffe.

Trump dazia iPhone ma il suo consigliere rassicura tutti

Apple, al momento, non sembra aver ricevuto alcuna indicazione diretta in questo senso. E mentre la Casa Bianca valuta l’applicazione di ulteriori dazi in seguito a un’indagine sulla sicurezza nazionale relativa al settore dei semiconduttori, restano molte incognite sugli effetti reali di questa strategia commerciale.

Sembra che l’idillio tra Trump e Tim Cook sia ormai compromesso. Se il Presidente USA e la sua amministrazione introdurranno nuovi dazi su Apple e iPhone la California potrebbe intervenire in difesa di Cupertino denunciando Trump.

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