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Sostituendo Java con Swift, Apple ha ottenuto un incremento di prestazioni del 40% nei suoi server

Swift è visto da Apple come un linguaggio di sviluppo utile anche in ambito server e la Casa di Cupertino spiega che è usato in modo massiccio nella produzione di servizi cloud all’interno dell’azienda, con “risultati incredibili”.

Dallo scorso anno il servizio di monitoraggio password (la verifica delle password integrata nell’app omonima che permette di controllare la presenza della password in archivi compromessi) è stato riscritto in Swift, gestendo miliardi di richieste al giorno che arrivano da dispositivi di tutto il mondo e Apple spiega che, rispetto al servizio che in precedenza sfruttava Java, il backend aggiornato offre un incremento del 40% in termini di performance, oltre che maggiore scalabilità, sicurezza e disponibilità.

La riscrittura completa del servizio in Swift ha permesso agli ingegneri Apple di ottenere risultati notevole: abbandonando Java, si è ottenuto, come già detto, un incremento delle performance del 40%, riducendo allo stesso tempo le esigenze hardware del 50%; in altre parole i benefici sono stati tanti e tali, al punto che ora Apple ha bisogno di metà dei server rispetto a prima, migliorando la velocità in modo rilevante e diminuendo del 90% il fabbisogno di memoria RAM.

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Immagine di Apple

Un post sul sito di Apple dedicato a Swift evidenzia gli aspetti tecnici; semplificando, Java è un linguaggio piuttosto pesante, soprattutto in termini di gestione della memoria; Swift vanta maggiore semplicità nella sintassi delle espressioni, elementi che semplificano il lavoro degli sviluppatori e migliorano le prestazioni; con la riscrittura del è stato eliminato quasi l’85% delle righe di codice, rendendo tutto più semplice da leggere e soprattutto da gestire quotidianamente.

Gli ingegneri Apple riferiscono di avere sfruttato Vapor, un web framework per Swift apprezzato nel mondo server, oltre a pacchetti vari creati da terzi e altri sviluppati internamente, in particolare per la gestione di funzionalità legate alla privacy. Il tutto è stato distribuito su  Kubernetes, sistema open-source di orchestrazione e gestione di container che consente di distribuire rapidamente le istanze (uno dei limiti che imponeva l’uso di Java). Con il passaggio a Swift, Apple può ottimizzare in vari modi le sue esigenze, distribuendo più rapidamente container aggiuntivi per soddisfare la domanda e rimuoverli quando non sono più necessari.

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