La normativa sulla concorrenza (“Mobile Software Competition Act”) giapponese obbligherà entro fine anno Apple a permettere la distribuzione su App Store di browser per iPhone e iPad, senza che gli sviluppatori debbano per forza ricorrere al WebKit, il motore utilizzato per il rendering delle pagine web da Safari e altri browser.
In pratica la norma del Sol Levante “Impedisce ai provider designati di impedire a rispettivi fornitori di usare motori per browser alternativi”. In varie nazioni attualmente browser quali Chrome, Edge, Firefox e altri ancora, devono obbligatoriamente sfruttare il motore di rendering WebKit, sviluppato da Apple.
Perché Apple vuole solo WebKit
Secondo la multinazionale di Cupertino l’impiego di WebKit rimane fondamentale per garantire la sicurezza, spiegando che l’uso di motori browser alternativi diversi potrebbe influire negativamente sull’esperienza utente, con potenziali ripercussioni sulle prestazioni e sulla durata della batteria.

Norma simile al Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea
La norma del Sol Levante, similarmente a quanto visto con il Digital Markets Act (DMA) nell’Unione Europea da iOS 17.4 e iPadOS 17.4, obbliga Apple a offrire nuovi framework e API per motori browser alternativi, per consentire agli sviluppatori l’uso di motori browser diversi da WebKit per le app browser e per le app che offrono esperienze di navigazione in-app. Anche se tecnicamente possibile, nell’UE non si sono finora visti browser che sfruttano motori di rendering alternativi.
L’Open Web Advocacy (OWA), gruppo di pressione no-profit nato espressamente per convincere Apple a permettere l’uso di motori di terze parti nei browser per iOS, riferisce che le norme giapponesi sono un passo avanti per garantire un percorso realmente fattibile per consentire la distribuzione di browser senza WebKit, impedendo ad Apple “restrizioni tecniche irragionevoli”, quelle che avrebbero finora impedito la diffusione di browser alternativi.
Sempre in modo analogo a quanto già visto nell’UE, nella fase di prima impostazione dell’iPhone, anche in Giappone Apple sarà obbligata a mostrare una schermata con varie proposte di browser: una videata chiederà di scegliere un browser predefinito da un elenco di possibili opzioni.
Secondo l’OWA tra le barriere che avrebbero finora impedito la diffusione di browser senza WebKit vi sono l’assenza di strumenti di testing adeguati utilizzabili all’infuori degli USA e condizioni legali ostili, elementi che impediscono di sfruttare motori alternativi per browser.
Per creare, ad esempio, una versione di Chrome con il motore Blink, le regole di Apple impongono la creazione di un’app del tutto nuova, specifica per gli utenti dell’UE e il reset completo dei conteggi relativi al numero degli utenti.
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