WhatsApp nel mirino della Commissione Europea, che ha avviato un’istruttoria formale antitrust nei confronti di Meta, concentrandosi sulle restrizioni imposte all’intelligenza artificiale all’interno della nota app di messaggistica. L’obiettivo dichiarato da Bruxelles è quello di “prevenire ogni possibile danno irreparabile alla concorrenza nello spazio dell’Intelligenza Artificiale”.
L’indagine scaturisce dalle modifiche ai termini di servizio per le aziende annunciate da Meta lo scorso ottobre, che a ben vedere vietano l’utilizzo delle API della piattaforma per distribuire chatbot AI sviluppati da terze parti.
La Commissione ha evidenziato come le nuove regole rischino di impedire ai competitor nel settore dell’AI di mantenere il contatto con la propria utenza su WhatsApp. Tale scenario genererebbe una chiara disparità di trattamento poiché, al contrario delle terze parti, l’assistente proprietario del gruppo continuerebbe a essere pienamente fruibile sulla piattaforma. Da non dimenticare che, peraltro, l’AI di Meta su WhatsApp, è impossibile da rimuovere.

Le nuove regole di WhatsApp sono già entrate in vigore il 15 ottobre per i provider di servizi AI che non erano ancora presenti sulla piattaforma, mentre per i fornitori già operativi l’ultimatum è fissato al 15 gennaio 2026. Le ripercussioni non si sono fatte attendere: già all’inizio di quest’anno, OpenAI e Microsoft hanno risposto al cambio di rotta annunciando che ChatGPT e Copilot sarebbero stati rimossi dall’app di messaggistica.
Sanzioni pesanti in arrivo?
L’indagine avrà il compito di valutare se Meta abbia violato le leggi comunitarie che “vietano l’abuso di posizione dominante”, rendendo difficile per i fornitori più piccoli competere con i servizi della casa madre. Non è stata fissata una scadenza per la conclusione dell’inchiesta, ma la posta in gioco è alta: se venisse accertata la violazione delle norme antitrust del blocco, Meta potrebbe affrontare sanzioni fino al 10% del suo fatturato globale annuo. Basandosi sui guadagni del 2024, la multa potrebbe aggirarsi intorno ai 16,45 miliardi di dollari.











