La recensione (come altre a venire) verrà separata in due parti: la prima dedicata agli studi professionali che utilizzano TDM, la seconda a chi con Logic vuole produrre un’intera composizione, senza ausilio alcuno di strumenti esterni (o con un intervento minimo) e magari lavorando con il fidato Powerbook.
Per motivi di leggibilità (ci vorrebbero decine di pagine web) ci soffermeremo in particolare sulle funzioni di uso concreto, e di interesse collettivo, piuttosto che fare una lista dei menu o delle funzioni nella loro totalità .
Vivendo nel sogno di veder nascere in casa Apple un software professionale in grado di contrastare concretamente il monopolio di Pro Tools negli studi di registrazione, cercheremo anche di elencare (se ne troverò) quelle funzioni mancanti che potrebbero migliorare ulteriormente questo straordinario pacchetto.
I SISTEMI UTILIZZATI PER IL TEST
Logic 7 Pro sarà recensito su due sistemi completamente differenti.
Il test “nativo” avverrà su un Apple Powerbook G4 12″, 867 Mhz con 640 Mb di RAM e OS 10.3.7.
La prova per i professionisti sarà invece fatta in studio, con arrangiamenti in fase di lavorazione, su un Apple G5 dual 1.8 Ghz, 1.5 Gb di RAM e OS 10.3.5.
L’hardware installato sulla macchina è il seguente: Pro Tools HD2 TDM, software 6.7cs5, Atto dual LVD SCSI con 2 hard disk Seagate Cheetah 10000 rpm da 35 Gb ognuno, esterni; convertitori Prism Sound Dream ADA-8 e Digidesign 192 I/O.
La prima parte della recensione è su questa pagina di MacProf