Il 2001 non è stato un anno difficile solo per i computer.
Anche i telefoni cellulari hanno subito gli effetti della recessione e della saturazione del mercato. Due fattori che uniti alla incapacità di proporre sostanziali progressi tecnologici per la prima volta nella storia dei dispositivi hanno portato ad un regresso nelle vendite.
I dati forniti da Dataquest sono inequivocabili.
Nel corso del 2001 il declino delle vendite è stato del 3,2%, una inversione di marcia tanto più drammatica se si considera che nel corso degli anni precedenti si registrava un progresso del 60% di anno in anno. Le maggiori responsabilità sono del mercato europeo e le politiche di mercato dei fornitori di accesso al servizio che hanno lanciato nel corso dei mesi scorsi offerte con telefoni a prezzi stracciati pur di rubarsi l’un con l’altra i clienti innescando un processo che ha portato rapidamente alla saturazione.
Ora i clienti attendono passi in avanti concreti in campo tecnologico prima di sostituire i propri telefoni. Progressi che non appaiono pensabili in un orizzonte ravvicinato. Nonostante questo per l’anno in corso è prevista una leggera crescita su scala mondiale, anche se il tasso di incremento sarà modesto.
Tra i produttori la leadership è stata di Nokia, che è riuscita ad incrementare la propria quota di mercato dal 30,6 al 35%. Al secondo posto Motorola con il 14,8%. Ericsson è scesa dal terzo al quinto posto con il 35% in meno del mercato, sorpassata da Siemens e Samsung
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Cellulari, calano le vendite mondiali
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