iBoysoft Drive Manager è una utility che mostra una icona nella barra dei menu del Mac permettendo di gestire con facilità unità di rete e drive esterni. Peculiarità del software è la possibilità di montare i dischi NTFS non solo in lettura, possibilità già offerta di serie da macOS, ma anche in scrittura. È possibile mappare le unità di rete che saranno trattate dal sistema come dischi locali e montare dischi esterni dalla barra dei menu.
Dal sito dello sviluppatore è possibile scaricare una versione dimostrativa (funziona per 7 giorni) che permette di valutare le potenzialità del programma. Con macOS 10.14 Mojave subito dopo l’installazione è necessario aprire le Preferenze di Sistema, selezionare “Sicurezza e Privacy” e consentire l’esecuzione.

L’utility è discreta: una piccola icona viene mostrata nella barra dei menu e da qui è possibile montare/smontare dischi, conoscere al volo lo spazio disponibile sulle varie unità, montare/smontare le unità singolarmente o tutte insieme. Facendo click sul segno “+” è possibile specificare un indirizzo IP di un server (es. “smb://192.168.1.1”), indicare un nomignolo (alias) e ottenere un elenco di unità di rete da montare/smontare al volo in modo ancora più semplice rispetto a quanto permesso dal Finder di macOS.
iBoysoft Drive Manager è compatibile con OS X 10.7 e seguenti (fino a macOS 0.14.x Mojave), supporta hard disk esterni, unità USB, memory card, gestisce unità NTFS, exFAT e FAT32. L’uso è semplice e trasparente; se avete bisogno di una utility per scrivere su unità NTFS e gestire facilmente unità di rete, può essere una buona scelta. Dalle Preferenze dell’utility è possibile scegliere se aprire o meno un drive esterno e le unità di rete dopo che il sistema “monta” il drive/l’unità di rete. È anche possibile scegliere se avviare automaticamente l’utility all’avvio.

A questo indirizzo trovate un nostro articolo che spiega come inizializzare chiavette e dischi esterni sul Mac, con le indicazioni di vantaggi e svantaggi dei vari formati. Se avete bisogno di leggere un disco Mac da PC, vi rimandiamo invece a quest’altro tutorial.











