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Apple agli operatori mobili: «iPhone sulle vostre reti LTE solo se lo diciamo noi»

Apple vuole controllare prestazioni e reale compatibilità dei suoi iPhone prima che questi siano dichiarati come operanti sulle reti LTE.  La richiesta, esplicita e stringente, di certificare mediante persone interne alla sua struttura gli iPhone in rapporto a reti di nuova generazione, è stata resa nota da Swisscom.

L’operatore mobile della Confederazione ha infatti attivato proprio in questi giorni un network LTE e a chi, come Telecoms.com, chiedeva se ci sarebbe stata un’offerta con iPhone 5, la risposta è stata: «Apple abilita l’accesso 4G solo dopo avere testato i suoi dispositivi su reti realmente operanti». In termini pratici questo significa che non esiste per un operatore mobile la possibilità di attivare l’accesso LTE ad un iPhone (ma la cosa a questo punto vale certamente anche per un iPad e l’iPad mini) a meno che Apple non rilasci un firmware ad hoc e il lancio di quest firmware viene deciso a discrezione esclusiva da parte di Apple.

La ragione per cui Apple ha attuato questa strategia non è dichiarata, ma del tutto chiara: Cupertino vuole proteggere l’immagine di iPhone da eventuali problemi che derivano non dal suo telefono ma dalle reti. Insomma: piuttosto che vedere incolpato il suo telefono di un cattivo funzionamento che deriva dal network, Apple preferisce limitarne le funzionalità. La scelta è sotto diversi punti di vista sconvolgente nel senso più proprio del termine, visto che rovescia una prospettiva storica. Fino a ieri erano gli operatori a doversi difendere (e difendere i loro call centers) da dispositivi di scarsa qualità, Apple vuole invece proteggere iPhone da operatori mobili che si lanciano in un settore ancora tutto da scoprire e da ottimizzare e che potrebbero fare il passo più lungo della gamba con il solo scopo di stuzzicare l’appetito del cliente con promesse mirabolanti ma non veritiere sulle prestazioni del 4G.

Secondo Bengt Nordstrom, di NorthStream, una società di consulenza nel campo delle telecomunicazioni: «si tratta di una prova tangibile di chi comanda nel campo della telefonia». Secondo Marcus Weldon, amministratore di Alcatel Lucent, «la politica prova quanto rilevante è la qualità delle reti nell’esperienza mobile, anche se Apple è molto preoccupata di difendere i suoi specifici interessi» aggiungendo «un potere tanto grande sia nelle mani di un’azienda che non investe nelle reti, crea una situazione del tutto nuova».

Per capire quali sono le ragioni per cui Apple ha assunto la decisione e quali saranno i risvolti strategici, probabilmente dovremo attendere ancora un po’, quel che al lettore e al cliente intaliano interessa più di ogni altra cosa è che si spiega ora la ragione per cui in Italia al momento non esiste ancora alcun operatore in grado di mettere nella sua offerta 4G i cellulari quelli di Cupertino.

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