Secondo informazioni ufficiose e raccolte nei canali di vendita questo sarebbe dovuto ai buoni risultati conseguiti sul mercato interno che dovrebbe essere, sempre secondo informazioni non ufficiali, il quarto per numero di macchine vendute in Europa dietro a Inghilterra, Germania e Francia. Nonostante Apple non rilasci informazioni dettagliate al proposito voci insistenti parlano anche di una crescita molto sensibile della penetrazione di mercato anno su anno per le macchine con la Mela e di un aumento, anche se meno sensibile, anche nelle quote di mercato sulla base di installato. Merito di alcune decisioni strategiche particolarmente azzeccate come l’ottima scelta nei partner (Vobis e CSS, su tutti) per il mercato di fascia home.
Non è nuovissima neppure la notizia secondo cui le campagne promozionali vengono decise a livello centralizzato. Già da un anno, sempre da quanto appreso da fonti ufficiose ma vicine alla società , la destinazione della pubblicità e il budget che riguardano i mercati nazionali vengono prese a Parigi ma su proposta e suggerimento delle filiali locali. Le campagne promozionali, invece, ormai da molto tempo sono decise a livello Europeo. Poche, e non particolarmente significative, quelle che riguardano singoli mercati nazionali.
L’unica vera novità che emerge dai report pubblicati ieri su Internet è la scorporazione del mercato DACH. Da sempre Austria e Svizzera facevano riferimento per tutte le loro operazioni alla filiale tedesca. In seguito all’instaurazione della politica delle “Sette nazioni leader” non sarà più così. La Svizzera, in particolare, dove Apple è stata protagonista negli ultimi mesi di nuove interessati iniziative come la commercializzazione dei suoi prodotti negli uffici postali, assume un ruolo di maggior importanza e paritetico con quello degli altri paesi Europei.
Dunque, in conclusione, gli utenti e i rivenditori non dovrebbero attendersi sconvogenti novità per i prossimi mesi, in particolare in Italia. Il processo di accentramento, invece, potrebbe determinare qualche ripercussione in paesi da sempre abituati ad avere una elevata autonomia come ad esempio la Germania e l’Inghilterra. Non a caso le voci più allarmate partono proprio da questi paesi che stanno perdendo alcuni dei privilegi che li avevano contraddistinti fino a ieri.
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Apple: conferme e novità (poche) delle strategie per l’Europa
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