Gli interessati alle problematiche dell’intelligenza artificiale e gli appassionati delle più recenti tecnologie avranno dimestichezza con il concetto di “rete neurale” come nuova frontiera per lo sviluppo del pensiero creativo da parte dei calcolatori.
Probabilmente le pagine di Macity non sono lo spazio adatto su cui intavolare una trattazione specialistica in merito, ma, semplificando al massimo il concetto, potremmo dire che, con le reti neurali, si cerca di riprodurre il funzionamento dei sistemi nervosi biologici, ovvero la loro capacità di produrre “un ragionamento” e di apprendere dai propri errori, in antitesi ai sistemi computazionali tradizionali che rispondono ad un input in maniera molto “rigida”. I campi di applicazione di tale teoria sono vastissimi, spaziando dal campo della diagnosi medica fino al monitoraggio ambientale, attraverso diverse realizzazioni di processi di controllo industriale.
L’argomento, assai complesso ed ampio, avrà già suscitato nel lettore una domanda naturale: “questo cosa c’entra con il gioco del backgammon?”.
BGBlitz è ancor la più naturale risposta.
Dall’efficienza “tedesca” di Frank Berger nasce la sofisticata implementazione in Java, della teoria delle reti neurali, applicata a quella dei giochi: un avversario umano viene simulato in tutte le più raffinate strategie. Il fatto che il “motore” del gioco sia così potente è testimoniato dala vittoria di BGBlitz, nella sua categoria, nella scorsa edizione delle “Computer Olimpiadi”, una sfida informatica in cui si confrontano, senza esclusione di colpi, i migliori programmi di giochi per computer.
A disposizione dell’utilizzatore, un Tutor configurabile che mostra le mosse migliori, valuta l’impiego del dado del raddoppio, nonchè tantissime utilità che spaziano dal calcolo di rollout e delle probabilità di bear-off alla possibilità di rivedere partite famose o a cimentarsi con dei quiz. L’ormai immancabile opzione di multiplayer in rete su TCP/IP, non si limita alle sfide tra possessori della stessa piattaforma, ma si allarga a comprendere giocatori dotati dello stesso software sia per Windows che per Linux.
La release 1.3.0, attualmente disponibile, è stata arricchita negli effetti sonori e della traduzione italiana a cura di Radu-Dan Sabau, anche se la novità più eclatante è l’aggiunta della possibilità di rivestire numerosi “temi”, comprendendo le classiche tavole in legno o realizzazioni più ardite, presenti su una apposita pagina del sito. Quattro proposte sono già incluse nel pacchetto scaricabile,
ma altri temi seguiranno con cadenza regolare, per invogliare il giocatore nel ritornare spesso a visitare il sito web ufficiale.
Per gli appassionati di vecchia data e per coloro che volessero farsi affascinare da questo gioco dal sapore aristocratico, suggeriamo senz’altro di provare questo shareware dal costo di 23 $, disponibile nelle versioni per Mac OS X, per il tradizionale OS 9 (oltre che per Linux e Windows) … e non scoraggiarsi troppo dopo le prime inevitabili batoste.
Del resto anche Garry Kasparov ebbe le sue difficoltà contro un certo Deep Blue …