Un iTunes per il video, computer per la casa digitale e la trasformazione di iPod in un sistema completo per l’intrattenimento digitale e per il tempo libero. Questo quanto UBS, una delle più rilevanti società di analisi finanziarie vede nel futuro di Apple. Le speculazioni sulla ‘Cupertino di domani’ sono contenute in un resoconto pubblicato in questi giorni, propedeutico alla presentazione dei risultati fiscali del trimestre.
UBS stima che il secondo quarto fiscale di Apple sarà largamente superiore a quello dello scorso anno. Il fatturato dovrebbe essere del 67% superiore a quello dello scorso anno. La stima, ammonisce la società di indagini, potrebbe però essere improntata ad una certa prudenza perché se il vociferato effetto volano di iPod dovesse dimostrarsi reale, ad Apple basterebbe avere guadagnato un punto percentuale di mercato per vedere crescere di 2 miliardi di dollari il suo fatturato.
La parte più stuzzicante dell’analisi di UBS è quella che a partire dall’attualità cerca di dare uno sguardo al futuro.
iPod, secondo UBS, ad esempio è destinato a diventare uno strumento polifunzionale non più esclusivamente (o quasi) dedicato alla musica ma con uno spiccato orientamento anche all’immagine. A favorire la trasformazione il calo dei costi degli schermi a colori che diverranno (secondo UBS già prima di Natale) standard su tutti i modelli con HD e dal miglioramento delle tecnologie che incrementeranno la durata delle batterie. In questo modo iPod diverrà un accessorio importante, capace di attirare l’interesse dello sterminato ‘popolo’ della foto digitale.
Ma l’impiego in ambito fotografico non sarà solo l’unico risvolto di iPod con schermo a colori standard. Secondo UBS per Apple sarà inevitabile orientare iPod anche al video. Il modello seguito con iTunes Music Store sarà quello da seguire, con filmati messi in vendita sul negozio di Apple e da vedere sul player che potrebbe sfidare così la PSP (la Playstation portatile) su tutti i fronti. Jobs, per altro verso, appare agli occhi di UBS uno dei pochi leader dell’industria in grado di proporre un accordo gradito sia all’industria cinematografica che a quella dell’elettronica.
L’opinione di UBS, benché fondata su alcuni presupposti attendibili, è in aperto contrasto con quanto sostenuto pubblicamente da Apple e da Jobs stesso che ha sempre sostenuto come oggi il mondo consumer non sia pronto né interessato al video da tasca. Gli ostacoli sarebbero di ordine tecnico (schermi troppo piccoli e batterie troppo poco potenti), normativo (non esiste un modo né una tecnologia legale per trasferire DVD tutelati da copyright su un dispositivo portatile) e ‘logistico’ (la musica si può ascoltare anche facendo altro, il video assorbe tutta l’attenzione).
Più attendibile è l’ipotesi del lancio di un prodotto che possa funzionare da hub domestico per la vita digitale. Secondo UBS questo sistema sarebbe un sistema in grado di archiviare video, audio, foto a cui accedere da tutta la casa e da vari dispositivi.
Ricordiamo che proprio ieri alcune fonti hanno avanzato l’ipotesi di un accordo che porterà ad Apple chip studiati appositamente per il multimedia da viaggio. Un’indiscrezione che sembrerebbe coerente con le valutazioni di UBS.