A questo punto è legittimo anche pensare ad un “grande vecchio” che da dentro Microsoft cura la distribuzione pirata di versioni beta del software di Redmond. Dopo la “fuga” di una prima build beta di Whistler, il nome in codice del successore di Windows 2000, ieri una seconda beta è finita sul Web diffondendosi in men che non si dica sui siti dedicati alla distribuzione di software illegale. In questo caso come nel precedente i sospetti di Microsoft si accentrano su suoi dipendenti, visto che il programma di beta testing si svolge per ora solo all’interno della sua sede e non sono ancora state distribuite copie a beta testers all’esterno.”La persona che ha distribuito questa seconda build – dicono alcuni osservatori – è quasi certamente la stessa che ha distribuito al prima. Il colpevole no è ancora stato trovato e potrebbe passare ancora del tempo prima che ci arrivino. Per questo potrebbe capitare ancora”Vista la rischiosità a caricare direttamente da Redmond la corposta build (il tracciamento dei pacchetti potrebbe consentire di risalire alla macchina da cui è partito l’upload) il sospetto è che qualcuno abbia masterizzato un CD e distribuito l’installer da macchine esterne. Una tecnica che pur non presupponendo grande perizia certo indica la volontà specifica di rendere pubblica la beta, un atteggiamento che la Microsoft sta guardando con preoccupazione.
Whistler di nuovo “rubato”
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