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Recensione Affinity Designer, il nuovo Illustrator è arrivato

Affinity Photo ha realizzato quello che molte altre App avevano provato ma senza un successo vero e proprio: concorrere con Photoshop. La recensione che abbiamo pubblicato lo scorso Agosto riguardo questa Applicazione ha avuto un notevole successo segno che la curiosità e l’attenzione verso una vera alternativa ai programmi Adobe c’è, in particolare da quando la suite di grafica è passata da un sistema a costo fisso ad uno ad abbonamento.

Abbiamo così deciso di rivolgere le noste attenzioni anche a Affinity Designer, la seconda App di SerifLab che, neppure troppo velatamente, sfida Illustrator come editor vettoriale in attesa che arrivi un’altra App come antagonista di InDesign (ma è alle porte la nuova versione di QuarkXPress per questo).

Sin da subito è apparso chiaro che il punto di vista nel testare Affinity Designer sarebbe stato molto diverso da quello di Affinity Photo: in questo caso la compatibilità con il formato AI o EPS è molto importante, così come l’editabilità degli elementi interni, alle volte anche più della parte di creazione stessa. Il giudizio iniziale parla di un supporto esteso, anche se non ancora perfetto, ma che fa ben sperare per un futuro davvero prossimo e che la sfida ad Adobe è ben più che un guanto lanciato, ma una vera e propria presa di posizione.

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Affinity Designer: a metà strada tra PowerPoint e Illustrator

L’interfaccia di Affinity Designer è abbastanza simile ad Affinity Photo, il che è sicuramente un vantaggio per chi vuole iniziare a usare entrambe le App: sfondo nero, icone colorate, tool ben visibili e aree di lavoro ben distinte con uno switch in alto, che una volta capito il senso si usa con facilità. Le differenze con Illustrator sono molte, a partire dall’operatività.

Se con il programma di Adobe quasi 30 anni di storia hanno prodotto una linearità ben definita, in Affinity Designer la voglia di rottura è ben evidente, e se i comandi ci sono quasi tutti, e comunque all’appello non manca nessuno dei fondamentali, questi operano in modo sempre legermente diverso. Questo fatto può rappresentare da un lato un notevole vantaggio (perché l’aria di nuovo c’è) dall’altro uno svantaggio (specie per chi cambia dopo molti anni).

Emblematico è lo strumento penna, da sempre il fiore all’occhiello di Illustrator: le funzionalità ci sono e la gestione dei punti e delle curve è corretta e sempre sicura, tuttavia chi scrive queste righe utilizza il programma di Adobe dalla versione 2.5 e la differenza si percepisce. Non è un fatto di precisione, o di scorciatoie o di formazione, è più una sensazione, che sicuramente sente dell’età e dell’abitudine ma che si fa più marcata rispetto alla maggior parte degli altri strumenti.

Per il resto a livello di interfaccia l’aspetto che più colpisce è sicuramente l’utilizzo di maniglie e icone molto grandi, un look che ricalca lo stile di 2.0 di diverse interfacce online, e che se spesso aiuta nella tracciabilità di diversi punti, qualche volta appare un po’ troppo grossolano (ma per fortuna si può rimpicciolire nelle preferenze).

Alcune scorciatoie, come la possibilità di ruotare un oggetto grazie alla maniglia posta in sovraimpressione nel mezzo ricalcano Applicazioni più consumer, come ad esempio PowerPoint, ma al di la della iniziale purezza richiesta nel settore, alla lunga risultano comode. Questo aspetto è comunque presente più spesso di quanto ci sarebbe da aspettarsi nella rappresentazione delle guide e delle gabbie, il che fa pensare che Affinity Designer sia si una App professionale che mira a competere con Illustrator dal punto di vista realizzativo ma anche un eccellente trampolino di lancio per chi non ha mai sperimentato le tecniche vettoriali e si senta impaurito dall’austerità dell’interfaccia di Adobe.

Tre in uno

Una delle caratteristiche base dell’Applicativo è quella di dividersi in tre. Sono questi gli ambienti applicativi, chiamati Disegno (per la gestione degli oggetti vettoriali), Pixel (per quelli bitmap, con alcune funzioni ereditate da Affinity Photo ma rese qui più semplici) e Esporta, quest’ultima dedicata alla conversione di file vettoriali in altri più morbidi come Jpeg, Png, PDF o SVG.

Abbiamo provato diversi file in Affinity Designer, alcuni creati con funzioni molto specifiche di Illustrator CC e altri creati dal nulla. Nella quasi totalità dei file abbiamo avuto ottimi risultati, i documenti si aprono (quasi sempre) in modo fedele e l’editabilità è molto buona, con una ovvia propensione per le curve di Bézier rispetto ad altri strumenti ma che comunque non modificano l’aspetto fondamentale.

Più che altro i pochi problemi si riscontrano nel successivo ritorno ad Illustrator.

Ad esempio, aperto un documento di Illustrator che contiene tratti di pennello complessi, e salvato in EPS (non esiste l’esportazione in AI), quando poi riaperto in Illustrator l’aspetto era identico, ma il riferimento ai pennelli era sparito (il che rende difficile l’editabilità). Alcune funzioni mancano ancora, come ad esempio il supporto per le sfumature dello strumento Trama di Illustrator, che sono del tutto ignorate su Affinity Designer, ma si tratta comunque di funzionalità molto avanzate e da valutare personalmente.

affinity designer

Fratello minore

Se con Affinity Photo eravamo propensi a pensare che, ad oggi, le differenze con Photoshop sono così poche e così verticali che la maggior parte degli utenti si troverebbero a loro agio e avrebbero tutto a portata di mano, per quanto riguarda Affinity Designer la questione è più complessa, e sicuramente molto verte molto anche sulla natura più complicata del disegno vettoriale rispetto a quello bitmap.

Chi vuole iniziare a sperimentare il disegno vettoriale troverà sicuramente in Affinity Designer un valido compagno, la cui interfaccia amichevole (e in Italiano) rappresenta un ostacolo spesso facile da superare e l’utilizzo degli stumenti mai ostico, anche per quelli più complessi. Diversamente, chi usa da anni Illustrator percepirà sicuramente differenze più o meno marcate, ma qui è impossibile stabilire se queste differenze possano far pendere il confronto da una parte e dall’altra.

Sicuramente Affinity Designer può essere utilizzato sul computer portatile al posto di Illustrator per compiti d’occasione, magari lasciando Illustrator nell’iMac dell’ufficio, dato che gli abbonamenti di Adobe contano anche il numero di installazioni, ma non possiamo oggi affermare che Affinity Designer possa sostituire in tutto e per tutto Illustrator, il lavoro da fare c’è e seppure le premesse siano molto buone (e anche il prezzo, da non sottovalutare), una certa dose di attenzione va ancora posta, specie per i documenti più complessi.

Ovviamente, chi invece non opera con grandi scambi di documenti ma è solito disegnare e poi esportare i propri lavori in Jpeg, Png oppure EPS, può già tranquillamente abbandonare Illustrator, e le poche cose che mancano in questo punto di vista non saranno un problema insormontabile.

[usrlist Design:4.5 Facilità-d’uso:4.5 Prestazioni:4 Qualità/Prezzo:5]

Pro:

  • Interfaccia amichevole
  • Potente e ricco per essere molto giovane
  • La compatibilità con Illustrator è molto buona

Contro:

  • Mancano alcune funzioni verticali di Illustrator

Prezzo: 49,99 (su Mac App Store)

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