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AI toglie lavoro, serve il reddito base universale

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale AI corre a ritmi vertiginosi, la borsa lo dimostra, mettendo a rischio in Europa fino a 20 milioni di posti di lavoro, praticamente uno su 10 e per lo più qualificati, secondo una allarmante stima del centro studi Centres of European Policy Network CEP: la soluzione proposta è il reddito base universale siglato UBI.

Finora il reddito base universale è emerso come una ipotesi per lo più teorica, testato in piccoli gruppi sperimentali, ma ritenuto impraticabile o insostenibile a livello nazionale.

Al contrario secondo i ricercatori CEP, Anselm Küsters ed Eleonora Poli segnalati da CorCom, si tratta della soluzione migliore, se implementata correttamente, ciò intesa come strumento di condivisione del rischio. Non solo sostegno economico ma anche per aiutare i cittadini a migliorare e riqualificarsi quando si verificano profondi cambiamenti nella tecnologia e nella produzione. Come sta avvenendo ora con AI.

AI toglie lavoro, serve il reddito base universale
AI e reddito base universale: immagine dello studio CEP generata con DALL-E 3 via prompt

L’intelligenza artificiale nella robotica sta portando a progressi rapidi: anche nelle fabbriche e altri impieghi si prevede il ricorso sempre più ampio di robot AI da parte delle aziende. Questo non appena funzionalità e rapporto costi benefici supererà quello della manodopera.

Ma per lo studio applicare una tassa sui robot non risolverebbe in modo altrettanto efficiente il problema dei disoccupati e degli sconvolgimenti socio-economici previsti in arrivo con AI.

Reddito Base Universale UBI corretto per l’era AI

La proposta del CEP intende il reddito base universale come condivisione del rischio digitale tra cittadini e colossi della tecnologia. In questa ottica può essere finanziato dai profitti generati dalle tecnologie AI.

I ricercatori spiegano che ogni cittadino può essere considerato un utente “lavoratore” per AI”, nel senso che fornisce all’industria digitale i dati per funzionare. Per rendere il reddito base universale più praticabile e sostenibile per gli stati e l’Europa, lo studio propone di riorganizzare alcuni degli investimenti sociali esistenti, oppure individuare nuove strategie fiscali in campo digitale.

Da novembre Cnet pubblica articoli scritti da Ai

I test effettuati su piccoli gruppi mostrano risultati promettenti ma anche lo studio del CEP (documento PDF completo qui) ammette che servono ulteriori dati prima di tentare progetti UBI in tutta Europa.

L’immagine di apertura è di Tesla. Tutte le notizie dedicate a Finanza e Mercato sono disponibili a partire dai rispettivi collegamenti. Invece tutti gli articoli che parlano di Intelligenza Artificiale sono disponibili nella sezione dedicata di macitynet

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