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Apple tratta per avere le tecnologie di riconoscimento vocale di Nuance

Apple è interessata alla tecnologie di Nuance e cerca con la società specializzata in riconoscimento vocale un accordo. Questo quanto si può, in sintesi dire dopo avere letto Techcrunch che dedica all’argomento un lungo e dettagliato articolo. Ma se si può dire, almeno stando al sito web americano, che Cupertino e Nuance stanno trattando, più difficile è dire su che cosa e per che cosa sono sedute intorno ad un tavolo.

Techcrunch avanza, in sostanza, due ipotesi.

La prima è che Apple stia cercando di ottenere da Nuance il diritto a continuare ad usare il sistema di riconoscimento vocale usato da Siri, una società acquisita da Apple lo scorso anno dopo il lancio di un’app in grado di fare ricerche e svolgere azioni di vario tipo (come mandare un SMS ad esempio) semplicemente “ascoltando” quel che l’utente dice. Siri usa il riconoscimento vocale di Nuance e poiché è molto probabile che il motore “intelligente” di Siri venga integrato in iOs 5 è vitale per Apple trovare un accordo con Nuance. Apple avrebbe infatti numerose difficoltà, come sottolinea correttamente Techcrunch, a trovare un’altra tecnologia di qualità comparabile con quella della società alla base di applicazioni come Dragon. Google sarebbe il partner più indicato, ma si sa che attualmente tra “Big G” e la Mela c’è una freddissima alleanza, finalizzata solo ed esclusivamente al reciproco interesse, non alla mutua crescita e che ogni volta che è possibile le due parti cercano di non incrociare le rispettive strade.

Ancora più difficile per Apple sarebbe costruire essa stessa un sistema di riconoscimento vocale paragonabile a quello di Nuance. In particolare sarebbe necessario un lungo tempo di sviluppo e, secondariamente, ci sarebbe il rischio di finire nelle trappole tese dalla rete di brevetti stesa da Nuance.

La seconda ragione per la quale sono in corso trattative potrebbe avere a che fare con un acquisto di Nuance da parte di Apple. Nuance è però una società pubblicamente quotata che ha un valore azionario di circa 6 miliardi di dollari, valore che verrebbe sicuramente gonfiato da un’operazione di acquisizione. Apple, pur avendo liquidità sufficiente per comprare Nuance senza battere quasi ciglio, fino ad oggi non ha mai comprato società quotate in borsa e non ha mai speso cifre tanto elevate come quella che si prospetta. In secondo luogo va considerato che il valore di Nuance è dettato da accordi commerciali con numerosissime società alle quali concede in licenza le sue tecnologie; una volta entrata in possesso di Apple questo valore si sminuirebbe istantaneamente perché Cupertino certo non concederebbe più a nessuno di usare il sistema di riconoscimento vocale di Nuance. Insomma Apple finirebbe per fare un’altra cosa che non ha mai fatto: pagare qualche cosa più di quel che vale.

Sia che sia valida, come probabile, la prima ipotesi sia che lo sia la seconda, Jobs sembra comunque avere a che fare con un osso molto duro. Al momento Nuance sarebbe l’unica delle società su cui si basa Siri a non avere ancora detto sì all’offerta di Apple; il CEO di Nuance, Paul Ricci, sarebbe infatti un abilissimo negoziatore e sa molto bene che Cupertino ha necessità di avere un patto con Nuance per portare avanti gli ambiziosi piani per iOs 5.

Sull’altro fronte però anche Apple sa che Nuance non può restare per sempre alla finestra ad aspettare un’offerta gradita; sa che sul mercato c’è qualche concorrente (come la citata Google) e che se costretta Apple potrebbe anche fare altre scelte. Nuance si rende ben conto anche che la sua tecnologia di riconoscimento vocale è senza senso commerciale se priva di una piattaforma di utilizzo e di applicazioni che la sfruttano e al momento la gran parte di queste utilizzano iOS. Rompere con Apple potrebbe spingere la controparte ad andare altrove, verso un altro partner o verso una concorrente, e perdere il mercato dei dispositivi della Mela.

Insomma, dice Techcrunch, Apple e Nuance hanno bisogno l’una dell’altra e per questo le trattative continuano e le prospettive sono ancora tutte aperte: si potrebbe arrivare ad un accordo limitato all’evoluzione di Siri in iOs, si potrebbe vedere apparire un patto in qualche modo esclusivo che riserva ad Apple tecnologie specifiche e si può comunque ancora pensare ad un’acquisizione di Nuance da parte di Cupertino. Quel che appare molto probabile se non certo è che l’accordo venga forgiato prima di inizio giugno quando per la prima volta Apple presenterà iOs pubblicamente, durante il keynote di apertura della WWDC 2011.

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