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Apple con IBM Dual core e prestazioni, quali vantaggi?

Reclamato e invocato da mesi è finalmente arrivato. Si tratta del nuovo processore PPC 970MP, il primo chip PowerPC a nucleo multiplo prodotto da IBM per il mercato dei PC.

Del processore e dei vantaggi del dual core abbiamo già  parlato a lungo nei mesi passati. Chi non fosse al corrente di che cosa questa tecnologia può apportare in più alla piattaforma, potrebbe scorrere all’indietro i nostri molti articoli al proposito, per scoprire che essa in pratica, permette di collocare due nuclei di calcolo (di fatto due processori) su un solo chip fornendo, più o meno, il doppio della potenza di un processore a core singolo. Rispetto ad un dual processor vero e proprio i consumi sono ridotti, i costi più bassi e c’è una minor richiesta di spazio fisico impegnato sia dal processore in sé che dalla sua circuiteria.

I processori usati dai nuovi PowerMac vanno da 2 a 2,5 GHz, il che significa che in questo momento Apple sta sfruttando a pieno le risorse messe a disposizione da IBM. Al momento della prima presentazione pubblica del PPC 970MP, IBM fece sapere che 2,5 GHz era la velocità  massima raggiungibile dal chip nel momento del suo debutto (quella minima è di 1,6 GHz).

dual core IBM per Apple

Tra le altre caratteristiche da segnalare c’è il raddoppio di tutti i fattori che contribuiscono a formare le prestazioni del processore: otto unità  di calcolo in virgola mobile, quattro unità  Velocità  Engine (l’AltiVec di Freescale per i G4). Il processore dual core del PowerMac, grazie ai 64-bit e al doppio nucleo, supporta fino a 4 terabytes di memoria di sistema (anche se attualmente se ne possono installare “solo” 16 GB). Anche la cache raddoppia: sono 1 MB per ogni singolo core, il che significa 2 MB per ciascun processore.

I test eseguiti da Apple dimostrano che i vantaggi teorici consentiti dai processori dual core si traducono in pratica. Un PowerMac da 2.5 GHz, che di fatto è un quadriprocessore visto che ha due chip dual core, arriva a 21 gigaflop nei test Linpack, ovvero producendo una potenza di calcolo dell’88% superiore al modello precedente da 2,7 GHz (11,2 gigaflop). Nel calcolo in virgola mobile le prestazioni sono doppie rispetto al modello da 2,7 GHz (76,6 Gigaflops contro 41,1 Gigaflops).

Tradotto in pratica, secondo alcune tabelle pubblicate dalla stessa Apple, le uniche che abbiano un minimo di organicità , visto che i primissimi test apparsi ieri sul web sono ancora un po’ troppo frammentari, i nuovi PowerMac sono dal 150 al 272% più veloci di un sistema di riferimento (un PM dual da 1,42 GHz) nelle applicazioni per il video (final cut pro, After Effects, LightWave 3D), dal 149 al 177% nelle applicazioni scientifiche (MathematicaMark, Bioinformatics Benchmark e Xcode Build Project), del 184% più veloce nel campo del DTP (PhotoShop CS2).

Per capire quali siano i reali benefici in termini di performance delle nuove macchine sarà  però necessario attendere ancora qualche giorno, il tempo necessario perché siano allestiti test che confrontino configurazioni simili, fornendo un metro di paragone praticamente più interessante rispetto a quello presentato da Apple sul suo sito.

Ad esempio il responso potrebbe giungere dal raffronto al top tra un PowerMac Quad da 2,5 GHz con un PowerMac dual da 2,7 GHz. Ancora più utile per capire i reali benefici del doppio nucleo sarà  il confronto tra un PowerMac dual da 2,3 GHz e un vecchio dual da 2,5 GHz.

L’impressione è che le nuove macchine potrebbero avere dei vantaggi, consentendo di lavorare più velocemente, rispetto ai vecchi doppi processori. A portare un incremento di prestazioni non saranno però i processori in sé che, a parità  di velocità  in MHz non potranno avere prestazioni superiori, ma semmai inferiori, ad un sistema con due processori fisici, ma da altre soluzioni tecniche, quali il raddoppio della cache, le nuove schede video, la nuova RAM.

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