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Apple: “iPhone presto in nuovi mercati”

iPhone arriverà  presto in altre nazioni. A dare nuove speranze su un lancio ormai prossimo in paesi diversi da Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito del telefono di Apple è è una voce autorevole, quella di Tim Cook, Coo della Mela.

Le affermazioni sull’imminenza del debutto in altri mercati, sono state pronunciate ieri pomeriggio, durante l’Investment Symposium di Goldman Sachs che si è tenuta a Las Vegas, durante la quale il Chief Operating Officer ha svolto una relazione e risposto ad alcune domande. Quando qualcuno ha chiesto come si pone Apple di fronte al fenomeno dello sblocco degli iPhone, Cook ha precisato che la decisione di “chiudere” iPhone non deriva dalla volontà  di sposare un preciso gestore, ma di offrire la migliore esperienza d’uso possibile. “In ogni caso – ha detto Cook – iPhone arriverà  presto in nuovi paesi e questo sarà  un’arma efficace nel minimizzare il tasso di sblocco dei telefoni”.

Quali siano i “prossimi paesi” Cook non l’ha detto, ma è impossibile non andare con la mente a Irlanda, Austria e Italia, le tre nazioni per le quali è già  stato predisposto un bundle nel nuovo software di iPhone. Dei tre paesi l’unico per il quale c’è un periodo attendibile per il lancio è l’Austria paese per il quale manager di T-Mobile prevedono un debutto entro metà  anno. L’Italia (con Tim) e l’Irlanda (con O2) potrebbero arrivare in contemporanea. Cook non ha neppure specificato che cosa si intende con “presto”, ma solitamente Apple non usa questa terminologia se non è davvero prossima a lanciare un prodotto.

Oltre al lancio prossimo di iPhone in nuovi paesi, Cook ha parlato del potenziale del telefono “per il quale si dovrebbe coniare un termine che descrive una quantità  maggiore di quella indicata da “enorme”, della sinergia resa possibile tra vari prodotti dall’uso di Mac Os X su iPod Touch, iPhone e Mac e respinto la teoria della saturazione del mercato per iPod. “La nostra strategia è di ampliare la piattaforma iPod facendola diventara un riferimento per la mobilità  Wifi. Negli Usa durante l’ultimo quarto il 40% degli iPod è stato venduto a gente che non aveva un iPod prima. Questo non è segno di un mercato saturato. C’è un rallentamento negli Usa perché l’economia rallenta, ma all’estero iPod continua a crescere in maniera significativa”.

Cook ha poi reso chiara la visione su iPhone definito “una piattaforma più che un prodotto. Con 2000 applicazioni Web 2.0 e il kit di sviluppo renderemo iPhone ancora più accattivante”. Il Coo di Apple ha poi spiegato che la ragione per cui si è deciso di rilasciare iPhone progressivamente in vari paesi dipende dalla necessità  di tenere in linea il magazzino. “Volevamo imparare – ha detto Cook – e applicare quello che abbiamo imparato in altri mercati”. Apple ribadisce di essere in linea con le previsioni di 10 milioni di iPhone nei 18 mesi dal lancio.

Professioni di ottimismo anche per il Mac. Secondo Cook non ci sono limiti al potenziale di crescita. “Intel ha rimosso alcuni problemi di riscaldamento che avevamo con PPC e ci ha permesso di rilasciare i prodotti che desideravamo – ha detto Cook – con Boot Camp abbiamo steso una rete di sicurezza. La gente non si chiede più “perché devo comprare un Mac”, ma “perché non dovrei comprarmi un Mac”. Infine un cenno anche al MacBook Air. Cook ha spiegato che ha un target ben preciso: vaggiatori, docenti, studenti. Per tutti costoro Apple ha cercato di capire quali sono le cose importanti e quelle che lo sono meno, e ha cercato di fare il massimo per le prime: tastiera, schermo, telecamera. Poi ha offerto soluzioni per le altre: Ethernet e disco ottico.

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