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Così parlò il papà  di Linux.

In una intervista rilasciata via email a Peter Galli di eWeek, Linus Torvalds approfondisce gli argomenti delle ultime release del kernel della sua creatura: Linux.
Recentemente ci siamo concentrati, dice Torvalds, sull’area delle infrastrutture, per esempio gli apparati IDE ora supportano l’indirizzamento a 48 bit per gli hard disk molto capaci.
USB 2.0 è un altro importante passo avanti, al momento è implementato nella versione 2.5.x del kernel di Linux, non ancora rilasciato, e a breve faremo in modo che questa opzione venga trasferita nel recente kernel 2.4.x ancor prima del rilascio di 2.5.
La gestione di multiple CPU, oltre 8, è stata enormemente migliorata, ma tanti altri aspetti sono ancora allo studio, tutto dipende da quali saranno le necessità  più impellenti che ci troveremo ad affrontare i prossimi mesi.
Per noi è importante ascoltare cosa ci dicono gli sviluppatori ma ci facciamo anche carico dei problemi che gli utenti segnalano. Questa è stata una priorità  del kernel 2.4 e nelle future versioni resterà  una costante sempre più centrale.
La scalabilità  per gli utenti enterprise è un fattore che abbiamo iniziato ad affrontare nel kernel 2.4 e troverà  la sua maturità  nelle versioni di 2.5.x, per le quali non esiste un calendario fisso.
Non sappiamo ancora se la prossima major release sarà  la 2.6, caratterizzata da cambiamenti incrementali, oppure la 3.0, definibile clustering.
Linux è un sistema molto solido e il fatto che sia decisamente più economico dei concorrenti non è il motivo fondamentale della scelta, pur in questo periodo di crisi, di società  come, per esempio, Amazon che, certo, non sono affondate nei debiti anche per questo, ma hanno trovato in Linux la soluzione alle loro necessità .
In ottobre Torvalds ha deciso di includere nella versione 2.4.10 del kernel Linux una nuova gestione della memoria virtuale, il codice che ne è alla base è stato scritto dal programmatore italiano Andrea Arcangeli della californiana SuSE.
Alan Cox, secondo in ordine d’importanza dopo Torvalds, non approvando la scelta non ha incluso tale codice nel kernel 2.4 finale, mostrando qualche punto di disaccordo con Torvalds.
Entrambi, Cox e Torvalds, si sono però dichiarati disponibili ad integrare il codice “italiano” nelle future versioni senza precisare ulteriormente i tempi.

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