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No alla perquisizione dei dispositivi in dogana, dipendente Apple anti Trump sanzionato

Andreas Gal, ex dirigente di Silk Labs – azienda specializzata in intelligenza artificiale che Apple ha acquisito nel 2018 – sarebbe stato ammonito e penalizzato da funzionari delle autorità doganali statunitensi dopo avere sollevato obiezioni in merito a una richiesta di perquisizione del proprio dispositivo, questo solo perchè in passato avrebbe espresso pareri negativi sull’amministrazione Trump.

La vicenda è avvenuta qualche giorno fa, quando Gal, cittadino americano, era di ritorno da un viaggio in Svezia. Partito da Copenhagen e arrivato a San Francisco, il manager Apple sarebbe stato bloccato e sottoposto ad una serie di richieste di informazioni e successivamente gli sarebbe stato richiesto anche di vedere il suo itinerario sbloccando lo smartphone. Al rifiuto sarebbe stato messo in una sorta di stato di fermo e alla sua richiesta di vedere un avvocato avrebbe ricevuto un altro diniego.

Profilo Andreas Gal su Linkedin
Profilo Andreas Gal su Linkedin

I funzionari – spiega FastCompany – hanno esplicitamente richiesto le password per accedere al telefono e al computer di Gal (un iPhone e un Mac). Per il suo lavoro ha dovuto firmare un accordo di segretezza per l’hardware e il software che usa e per questo ha chiesto di poter parlare con Apple o con un legale dell’azienda prima di fornire le informazioni. La richiesta è stata respinta e Gal rischierebbe azioni penali.

Gal ha poi successivamente affermato che l’unica ragione per cui è stato sottoposto a questo trattamento risiederebbe nelle opinioni fortemente negative espresse sull’amministrazione americana. La prova sarebbe nella sigla “SSSS” stampata sul suo biglietto, che sta per Subjecto to Secondary Security Screening, ovvero soggetto ad una indagine di sicurezza suppletiva. In termini pratici il manager americano sarebbe stato collocato su una lista di persone che devono essere sottoposte ad indagini più approfondite quando superano la frontiera.

In ogni caso successivamente la U.S. Customs and Border Protection o CBP (in italiano Dogana e Polizia di Frontiera degli Stati Uniti), ha permesso a Gal di passare ma ha confiscato la sua Global Entry card, programma che offre una serie di vantaggi per coloro che entrano negli USA agevolando l’entrata negli aeroporti ai viaggiatori frequenti.

“Il fermo infondato di Andreas Gal e la tentata perquisizione dei suoi dispositivi violano i suoi diritti sanciti da Quarto Emendamento”, spiega William Freeman, avvocato difensore dell”American Civil Liberties Union (ACLU). “Peraltro, le policy della CPB sono carenti dal punti di vista dei diritti tutelati dal Primo Emendamento, consentendo l’interrogatorio e le perquisizioni tenendo solamente conto del credo politico, dell’attivismo, della nazione di origine o dell’identità del viaggiatore”.

Prima di arrivare in Apple con l’acquisizione di Silk Labs, Gal è stato chief technology officer presso Mozilla. Ha fondato nel 2015 la startup comprata da Apple insieme con Chris Jones, ex platform engineer di Mozilla, mettendosi in affari con Michael Vines, il quale in precedenza era stato senior director of technology dell’Innovation Center di Qualcomm.

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