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Jobs risponde sul possibile abbandono di Java

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Steve Jobs interviene sul possibile abbandono di Java sulla piattaforma della Mela. La risposta del Ceo di Apple è contenuta in una mail che sembra provenire direttamente da Jobs in risposta ad una precisa domanda rivolta da un programmatore preoccupato per le sorti di Java su Mac. Ricordiamo che i dubbi sul possibile abbandono di Java o per lo meno di un rallentamento nel supporto di Apple a questo ambiente sono emersi ieri. Nelle linee guida fornite per la pubblicazione di App e software sul futuro Mac App Store, Apple dichiara come deprechevole l’impiego di Java da parte degli sviluppatori.

Scott Frazer, sviluppatore e fondatore di una software house di Philadalphia specializzata in software Java per la sanità ha richiesto ulteriori chiarimenti indirizzando una mail direttamente al Ceo di Apple, di cui ormai è globalmente nota l’abitudine di rispondere ad alcune mail indirizzategli dagli utenti. Nella risposta in mail il Ceo di Apple delinea la situazione attuale di Java nel mondo della Mela: “Sun (ora Oracle) fornisce Java per tutte le altre piattaforme. Hanno le loro tempistiche di rilascio che sono quasi sempre diverse dalle nostre, così la (release) di Java che noi forniamo è sempre una versione indietro”.

In questo passaggio Jobs sembra voler evidenziare il diverso trattamento dell’ambiente Java per Mac rispetto a tutte le altre piattaforme: mentre per il resto del mondo IT Java viene sviluppato e fornito direttamente da Sun (ora Oracle) Apple sembra costretta a dover sviluppare e fornire direttamente Java per la propria piattaforma, una procedura seguita da diversi anni seppur con l’inconveniente per gli utenti Mac di disporre di una versione in ritardo rispetto alle altre piattaforme. “Questo non può essere il modo migliore per farlo”dichiara Jobs nella parte conclusiva della mail. Qui il Ceo di Apple sembra puntare ad alcune alternative possibili, lasciando però aperta ogni possibilità. La frase può essere interpretata in diversi modi: Cupertino potrebbe presto decidere di rallentare l’aggiornamento di Java su Mac o addirittura di abbandonarlo. Viceversa il messaggio di Jobs potrebbe essere letto anche come un invito rivolto a Sun, di cui tutti gli asset sono ora di proprietà Oracle, incluso l’onnipresente Java. Dunque se Apple pensa di abbandonare Java per gli evidenti ritardi di uno sviluppo eseguito in Cupertino, forse il problema potrebbe essere risolto alla radice se intervenisse direttamente Oracle. Considerando che la multinazionale fondata da Larry Ellison, storico amico di Steve Jobs, fornisce Java per tutte le altre piattaforme, forse l’idea di seguire internamente anche la versione per Mac ora, con il consolidato successo della Mela, l’idea potrebbe avere più significato oggi che non solo qualche anno addietro.

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