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La dipendenza da videogame è un disturbo mentale secondo l’OMS

La dipendenza da videogioco è un problema mentale. L’ha stabilito l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’autorità direttrice in campo sanitario all’interno del sistema delle Nazioni Unite che stabilisce le norme e i criteri in materia di sanità pubblica, successivamente ripresi in misura ampia nelle legislazioni degli Stati Membri. Lo riferisce CNN spiegando che questa condizione è ora inclusa nell’11a revisione della classificazione internazionale delle malattie dell’OMS.

“Non sto creando un precedente” spiega il Dr. Vladimir Poznyak, membro del Dipartimento dell’OMS che si occupa di salute mentale e dell’abuso di sostanze che ha proposto la nuova diagnosi all’organo decisionale dell’OMS; L’autorità direttrice ha seguito “l’andamento e gli sviluppi demografici e in campo professionale”.

Non tutti gli psicologi concordano sul fatto che la dipendenza da videogiochi sia degna di essere inclusa nella classificazione internazionale delle malattie nota come ICD (International Classification of Diseases).

Giocare ai videogiochi può creare ad ogni modo dipendenza e un comportamento compulsivo che porta a distogliere le persone che ne soffrono dalle altre attività quotidiane. Ho pazienti che soffrono di una dipendenza da Candy Crush Saga, molto simile alle persone che arrivano con un disturbo della cocaina” ha spiegato al New York Times, Petros Levounis, presidente del dipartimento di psichiatria della Rutgers New Jersey Medical School (Usa). “Le loro vite sono rovinate, i loro rapporti sociali ne risentono, la loro condizioni fisica peggiorano”.

L’Icd-11 verrà presentata ufficialmente ai Paesi membri dell’Oms nell’Assemblea generale del maggio 2019 e sarà adottata formalmente nel 2022; fra le altre novità vi sono un cambiamento di classificazione delle disfunzioni sessuali che passano dalla categoria della salute mentale a quella della salute sessuale.

Apple su pressione di varie categorie ha incluso in iOS 12 una funzionalità denominata “Screen Time” che fornisce agli utenti informazioni dettagliate e strumenti per aiutarli a comprendere meglio e controllare quanto tempo trascorrono nelle app e sui siti web. I resoconti giornalieri e settimanali mostrano il tempo totale trascorso nelle singole app, l’utilizzo di una determinata categoria di app, quante notifiche arrivano e quante volte si prende in mano l’iPhone o iPad. Inoltre Screen Time permette ai genitori di accedere ai resoconti delle attività dei figli dal proprio dispositivo iOS usando la funzione “In famiglia” di iCloud, e di impostare orari per limitare l’uso del dispositivo iOS da parte dei figli, per esempio quando è ora di andare a letto.

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