85 chilometri di scaffali, 650 fondi archivistici, 11.720 presenze di studiosi di 80 paesi. Queste alcune cifre del patrimonio dell’Archivio Segreto Vaticano, una delle istituzioni più rilevanti dal punto di vista storico e documentario a livello mondiale. Un tesoro culturale dell’umanità che viene frequentato non solo per studi sulle vicende inerenti la chiesa cattolica e che ha una vastità ed un valore che hanno resto necessari progetti di informatizzazione complessi e delicati.
I responsabili dell’archivio, per tutelare e rendere maggiormente fruibile l’Archivio, hanno scelto le tecnologie di Apple, come si legge in una ‘case history’ pubblicata nei giorni scorsi sul sito Italiano di Cupertino
Il nostro impegno è proporzionale alla vastità e alla complessità dell’Archivio Segreto Vaticano e si inserisce nella consapevolezza di offrire un servizio alla ‘storia’ ‘ spiega Antonio Cappella, esperto di nuove tecnologie e sistemi informatici e dipendente dell’Archivio Segreto Vaticano ‘ ‘Dobbiamo quindi essere in grado di offrire i più avanzati strumenti tecnologici per la ricerca e la consultazione, senza però mai dimenticare la necessità della conservazione di documenti preziosi e antichissimi.
I progetti di informatizzazione basati su tecnologia Apple, in corso di realizzazione o già operativi sono in totale più di 20 e riguardano tutte le aree dell’Archivio Vaticano: dall’Accettazione alle Sale di Consultazione, dall’Amministrazione alla Scuola di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, oltre naturalmente all’immenso lavoro di digitalizzazione e di recupero ‘digitale’ di antiche pergamene e volumi, schede cartacee, documenti e sigilli.
Le apparecchiature in dotazione all’Archivio Segreto Vaticano comprendono oltre 50 Macintosh e display Apple (19 – iMac 17 pollici; 15 – iMac 15 pollici; 5 – Power Mac G4; 12 – iMac DV; 3 – eMac SuperDrive; 2 – Power Mac G4 cube; 5 – PowerBook G4 15 pollici), uno Scanner PLANETARIO A0, diverse macchine fotografiche digitali FujiFILM S2, vari HD 500 Gb CIE, un Server Apple con un Xserve RAID da 2,5 Tb, una macchina per trasposizione da digitale su microfilm ed una da microfilm a digitale, un sistema per la digitalizzazione di schede e documenti con l’acquisizione in automatico di 240 fogli al minuto e naturalmente sistemi di archiviazione basati su FileMaker e programmi di fotoritocco e Office Automation.
Tra le realizzazioni più interessanti sotto il profilo sperimentale e per l’elevato contenuto tecnologico ‘ dice Antonio Cappella ‘ penso al progetto che abbiamo chiamato ‘TECNICHE INNOVATIVE PER LA SALVAGUARDIA DEI DOCUMENTI IN FORMATO DIGITALE’. Si tratta di un approccio completamente nuovo di salvataggio su pellicola, partendo da originali in formato elettronico, per velocizzare i tempi di realizzazione e per avere una maggiore qualità in fase di salvataggio. Inoltre stiamo conducendo sperimentazioni per ottenere la migliore qualità in formato elettronico attraverso nuovi metodi di compressione-immagine.
‘La nostra più grande soddisfazione ‘ conclude Antonio Cappella – viene dal successo registrato tra gli studiosi, che hanno accolto con favore le nuove possibilità di consultazione ad altissima qualità (le dimensioni degli originali raddoppiano) e dalla facilità con cui il personale interno dell’Archivio Segreto Vaticano utilizza l’ultimo sistema operativo Mac OS X’
