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TextExpander abbraccia la ricetta Adobe: ora si usa in abbonamento

Cambio di passo per TextExpander, utility storica in un settore di nicchia ma molto apprezzato, cioè quello dei programmi per l’espansione automatica degli snippets di testo. Il settore, creato da TipeIt4Me di Ettore Software e ampliato dall’app creata dallo sviluppatore Smile, è basato sulla possibilità di creare lunghe stringhe di testo e associarle a brevi gruppi di lettere. A questo punto, scrivendo il breve pezzetto di testo, l’app che monitora in background costantemente il testo scritto, lo sostitiuisce con la frase completa.

La funzionalità, che può essere utilizzata sia su Mac che su dispositivi iOS, è stata in parte recepita anche da Apple che ha un suo sistema similare di gestione delle abbreviazioni di testo. A differenza di queste, però, TextExpander offre un’ampia serie di funzionalità, a partire dalla possibilità di utilizzare nomi di variabili all’interno del testo archiviato, oppure di riorganizzare, sincronizzare e manipolare il database di frasi archiviate. Sistemi come TextExpander sono molto utili sia per risparmiare tempo mentre si scrive che per l’automatizzazione del Mac con gli script.

La decisione di Smile è comnunque significativa perché la scelta di far passare una app per iOS e OS X dal modello a pagamento a quello su abbonamento (e un abbonamento giudicato anche molto caro, a sentire almeno le reazioni della rete) è indice delle difficoltà che gli sviluppatori anche di software “affermati” stanno incontrando. Infatti, la maggiore difficoltà è quella di offrire prodotti il cui valore cresca ma che al tempo stesso non neutralizzinino la base utenti. Oggi, a parte il meccanismo di acquisti in-app (che può essere però espanso solo fino a un certo punto), gli svilluppatori per aggiornare e portare avanti le funzionalità delle proprie app sono costretti a ripubblicarle con un diverso numero progressivo, come se si trattasse di prodotti separati, per poter ricevere un nuovo flusso di denaro dagli utenti. La soluzione dell’abbonamento, utilizzata ad esempio da Adobe per la Creative Suite, sta diventando sempre più diffusa.

Il rischio, nel trasformare l’app da prodotto in servizio e quindi farla pagare su base mensile o settimanale è tutto nel livello di prezzo: scegliere una soglia troppo alta può avere conseguenze disastrose. Proprio questo è il rischio, secondo molti, che corre TextExpander. In contemporanea con l’annuncio della trasformazione in servizio in abbonamento e il lancio di TextExpander.com ha presentato l’app TextExpander 6 per Mac e TextExpander 4 per iPhone e iPad, infine anche la beta per Windows. Gli abbonamenti sono due: quello per utenti privati da 4,95 dollari al mese, con possibilità di sconto a metà prezzo per il primo anno per chi ha già acquistato il software, oppure a 9,95 dollari al mese per l’abbonamento e funzioni per gruppi di lavoro.

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