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Matter è ufficiale, Apple, Amazon, Google, Samsung uniti per la Smart Home semplice

Dimenticate per sempre la domanda… se mi compro questo termostato che va bene per Alexa e Google poi come faccio se mi faccio il resto della smart home con Apple?

La risposta ufficiale dal 3 Novembre 2022 è… Matter! Grazie allo sviluppo congiunto dei tre principali produttori di sistemi per la smart home (Amazon Alexa, Assistente Google, Apple Homekit) a cui si è aggiunta Samsung insieme a tanti produttori di accessori per la domotica, Matter vuole semplificare tutti i passaggi dell’introduzione degli oggetti connessi all’interno della casa, dall’acquisto all’installazione al controllo, qualunque sia il sistema che utilizzate. A Matter non importa se utilizzate un iPhone, un Android, un Echo show o un Homepod: tutto funzionerà in perfetto coordinamento.

Abbiamo assistito, unico media italiano, alla presentazione ufficiale del nuovo standard che si è tenuta ad Amsterdam con la presenza delle più grandi aziende che si occupano di smart home: dalla produzione di chip e chipset all’elettronica civile, dai gadget per il divertimento agli strumenti per il risparmio energetico tutti a mostrare il proprio coinvolgimento in un progetto che come vedremo, ha qualcosa dello straordinario.

Matter è ufficiale, Apple, Amazon, Google, Samsungs uniti per la Smart Home

Interoperabilità è una parola un po’ ostica da pronunciare ma fino a ieri ancora difficile da declinare nel mondo della smart home. Nell’arco di due decenni chi come noi ha frequentato fiere, esposizioni, presentazioni di prodotti ha assistito a una miriade di sigle, consorzi, associazioni tra produttori di elettronica e chip maker per raggiungere la capacità di dialogo tra gli elementi della smart home: sensori, attuatori, controller, computer prima e poi in seguito smart speaker, smartphone e smart screen con in mezzo router, gateway e convertitori di ogni tipo.

Matter Amsterdam lancio settimio 2

Il principale ostacolo all’interoperabilità e la radice di questa vera e propria Babele in questi anni è stata la vera mancanza di uno standard condiviso a causa della concorrenza di soluzioni probabilmente tutte valide ma in conflitto tra loro: Apple contro Google, LG contro Samsung, Legrand contro GE, ogni grande azienda proponeva la soluzione più intelligente da abbinare alle altre con qualche artificio sul web tipo IFTTT o con qualche scatoletta intermedia.

In realtà nel mondo sempre più vasto dell’IOT, Internet of things, Internet delle cose, era evidente la necessità di un sistema comune di collaborazione che partisse proprio dal profilo Internet Protocol e collocasse ogni elemento in un ambito definito e riconoscibile in modo da poter aggiungere nuovi componenti al nostro impianto domotico senza il timore che questo necessitasse di una complicata configurazione o che non venisse affatto riconosciuto. Con Matter gli oggetti connessi comunicano ai sistemi domotici (via Bluetooth) la propria presenza, le proprie caratteristiche e permettono un semplice abbinamento che è comune a tutti gli altri controller della vostra casa: potete accendere una luce dal vostro iPhone con “Ehi siri accedi la luce in cucina” e spegnerla da un Echo Dot con “Alexa, spegni la luce in cucina” o agire su un pulsante a video.

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L’altro ostacolo era il funzionamento di una rete IOT sempre più complessa e popolata in una configurazione a stella come quella che abbiamo con Amazon Echo (speaker e schermi) e le sue periferiche: tutte comunicano con una unità centrale direttamente (via Blueooth o Wi-fi) o attraverso un router wi-fi e i relativi extender.

In realtà la soluzione è da tempo sul mercato con sistemi di domotica wireless basati su Zigbee e Bluetooth mesh come quelli di Philips Hue: i vari componenti della rete “mesh” comunicano anche tra loro e se un nodo si stacca il collegamento prende una via alternativa pe rmantenere la rete sempre attiva ed efficiente. Infine il problema risolto in parte da alcuni sistemi come Homekit come fare riconoscere univocamente un dispositivo e integrarlo direttamente nel sistema domotico da allestire o espandere?

2019: si progetta Matter

Matter è nato a Dicembre 2019 con il nome Project CHIP (Connected Home over IP) a partire dagli sforzi di aziende un tempo fortemente concorrenti come Amazon, Apple e Google, L’obiettivo era di creare uno standard per gli oggetti connessi nella smart home fornendo ai produttori gli strumenti per creare soluzioni sicure, affidabili e interoperabili con ecosistemi come Apple Homekit, Assistente Google, Amazon Alexa e, in un secondo momento SmartThings di Samsung.

Matter utilizza i protocolli Thread, Wi-Fi e Ethernet per il trasporto dei dati e Bluetooth LE per aggiungere i dispositivi alla rete (commisioning in gergo tecnico). Così i dispositivi  avranno bisogno di Bluetooth per essere collegati e il Wi-Fi potrà essere utilizzato per gestire applicazioni con una grande banda passante.

Di fatto Matter ha preso come valido esempio l’inclusione Bluetooth delle periferiche  all’interno di Homekit e lo ha reso una condizione per abbinare sensori, interruttori e accessori ai cosiddetti Bortder Routers: Amazon Echo, Homepod mini etc.

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Thread: la strada più efficiente per la comunicazione IOT senza fili

Con Matter aumenterà la diffusione di un nuovo protocollo di trasmissione, Thread, che raccoglie di fatto l’eredità di Zigbee e che permetterà una connessione diretta e a basso consumo in modalità mesh tra i vari componenti, siano essi dei sensori o attuatori (si pensi all’allarme porta finestra presentato da Netatmo ad IFA o ai tanti prodotti sul mercato di Eve System), siano essi dei controller vocali come Homepd mini e Apple TV 4K nelle versioni 2021 e 2022 (la versione top).

Thread avrà un pregio di fondo rispetto ad altri protocolli compatibili attraverso bridge: permetterà l’esecuzione pressoché immediata dei comandi e la reazione rapida degli attuatori in conseguenza di un dato proveniente da un sensore. In questo modo la smart home non sarà solo connessa più facilmente ma risponderà più rapidamente alle condizioni ambientali, alla vostra presenza e ai vostri desideri.

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Matter non rende obsoleta la vostra smart home attuale

Se questa è la descrizione delle novità c’è anche da discutere delle compatibilità e interoperabilità con i prodotti che avete già nella vostra casa: che succede al vostro impianto BTicino Legrand, alle vostre lampadine Hue al vostro Amazon Echo Show con Zigbee rispetto a Matter?

Nel secondo atto dell’arrivo di Matter che dovrebbe avvenire ufficialmente tra un mese quasi tutti i partecipanti a questa mastodontica operazione rilasceranno un aggiornamento firmware per i propri gateway o bridge più recenti per farli dialogare con il resto del mondo Matter utilizzando elementi quali lampade, termostati, sensori, interruttori che non solo comunicano con Thread ma anche con Bluetooth, Zigbee e Wi-Fi tra di loro e con il rispettivo Gateway.

Avremo così impianti e componenti vecchi e nuovi in grado di comunicare tra loro senza problemi: il sensore Thread di Netatmo potrà fare accendere la lampadina Hue di Philips con Zigbee o chiudere le valvole termostatiche Netatmo che hanno un protocollo di comunicazione proprietario, Amazon Echo potrà comandare la valvola termostatica Thread di Eve System che prima funzionava solo con Homekit.

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Come si deve comportare il consumatore?

Ora che Matter è ufficiale e praticamente tutte le aziende del settore vi hanno aderito non c’è più ragione per scegliere un dispositivo che non abbia dichiarato la sua attuale e/o futura compatibilità con il protocollo sia in via diretta che in combinazione con un bridge

Ovviamente le aziende che hanno scommesso su Bluetooth Mesh, su Zigbee e su Wi-Fi non passeranno tutte a Thread anche perché l’investimento sarebbe imponente e lascerebbero indietro un enorme parco di installato: aspettiamoci quindi tutta una serie di annunci che porteranno i bridge singoli a collaborare con i border router Matter e ad interagire con una miriade di altri dispositivi un po’ come accadeva con l’incusione di questi gateway in un sistema Homekit di Apple.

tvOS e HomePod software 16.1 disponibili con Matter

A proposito di Homekit: per chi utilizza la domotica Apple è più semplice comprendere il sistema di funzionamento di Matter: di fatto in questi anni sono stati integrati nel sistema di base casa-internet, che funzionava con Apple TV prima e Homepod poi, tanti bridge come Hue Philips, quelli di Aqara e Arlo che portavano nella schermata di “Casa” tanti accessori che direttamente non avrebbero potuto interagire.

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Un passo alla volta e una crescita programmata

Il lancio di Matter non è che il primo passo verso l’inclusione di un numero maggiore di dispostivi e anche di sistemi di controllo: da una parte avremo una standardizzazione per la gestione di videocamere, elettrodomestici, sistemi di condizionamento, gestione dell’energia, access point con aggiornamenti che arriveranno ogni 6 mesi e a cui corrisponderanno nuove aziende e nuovi prodotti certificati; dall’altra parte arriveranno nuovi “border routers” abilitati come i monitor Smart e i TV di Samsung e pure i frigoriferi con schermo della stessa azienda: moli modelli 2022 possono già essere utilizzati per controllare periferiche smartthings ma anche quelle Matter.

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Una rivoluzione in controtendenza, Matter come esempio di collaborazione

Con Matter si aprono nuove opportunità sia per i produttori che per i consumatori: grazie al nuovo standard mondi apparentemente lontani possono ora parlarsi: quel che è straordinario e rivoluzionario è proprio il livello di collaborazione e di interazione che è stato necessario in questi anni da parte di tutti gli aderenti al consorzio con migliaia di ingegneri e progettisti che si sono confrontati nel periodo più difficile per le relazioni umane dirette, quello della pandemia.

Le decisioni per la creazione di un protocollo comune richiedono incontri, sperimentazioni, analisi e test e infine certificazioni che in questi mesi sono stati condotti a distanza di qualche continente. Immaginatevi tecnici e ingegneri di una infinità di laboratori e centri di ricerca che devono rispondere non solo a dei protocolli di comunicazione sicuri ma anche sottostare a regolamentazioni nazionali e comunitarie in materia di sicurezza informatica ed elettrica che ottengono alla fine un risultato coerente e valido a livello mondiale.

Matter Amsterdam lancio settimio 1

Una opportunità anche per i venditori e i fornitori di sistemi

Se l’obiettivo è quello di fornire sistemi IOT integrabili, sicuri ed espandibili e non soluzioni proprietarie da hortus conclusus allora Matter diventa importante anche per chi si occupa di programmazione, sviluppo, distribuzione e vendita di elementi iOT: la garanzia di compatibilità insieme a quella della sicurezza possono spingere nuovi utenti verso il mondo della smart home e suggerire nuovi scenari in tutti gli ambiti dell’automazione di case, barche, uffici e luoghi pubblici.

Ma ancora di più chi sviluppa un prodotto si potrà concentrare sulle sue caratteristiche e sull’affidabilità senza sprecare risorse nel dover adattare interfaccia, protocolli di sicurezza e fase di installazione a diverse piattaforme concorrenti. Lo vedremo nei prossimi giorni con l’intervista ad una delle aziende protagoniste dell’evento.

La rivoluzione degli oggetti connessi ha le sue fondamenta con Matter, ora si tratta di costruire tutte le strutture che possono far crescere un universo che fa parlare ogni elemento con l’altro con un linguaggio standard.



Tutte le novità su prodotti, aggiornamenti del software ed evoluzione dello standard le trovate nella sezione di Macitynet.it dedicata a Matter.

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