Tra notizie di paci miliardarie con Sun e multe miliardarie dall’Unione europea, è quasi passato sotto silenzio un annuncio che invece potrebbe celare un elemento storico per Microsoft.
La casa di Redmond che ha costruito il proprio impero sul concetto di proprietà intellettuale e valore del software ha infatti rilasciato senza alcuna enfasi WiX per SourceForge, il popolare ritrovo di sviluppatori Open Source. Cosa ancor più clamorosa, il modello di licenza per WiX è il Cpl, cioè la Common Public License, un modello completamente differente dalla Gpl ma che ha in se comunque tutti gli elementi classici dell’Open Source ed è stata realizzata da Ibm e “benedetta” da opensource.org.
WiX è un piccolo, piccolissimo componente che serve da installatore per un set di strumenti realizzati partendo da un codice sorgente in Xml. Una cosa per iper-tecnici, dunque, e anche la scelta di SourceForge, il sito di riferimento per moltissime comunità di sviluppatori è perfettamente giustificato: Microsoft fa sapere che si tratta di una iniziativa quasi scontata, visto il successo del pacchetto Wix in quell’ambito.
L’elemento sconvolgente, da un punto di vista giornalistico, è che con questa mossa Microsoft mette praticamente dietro le spalle, se pure in un ambito estremamente limitato e con modalità non certo paragonabili alla distribuzione Debian, per esempio, buona parte delle prese di posizioni e delle statuizioni di principio sulla relazione tra Open Source e Closed Source, proprietà intellettuale e gestione del codice sorgente.
Siamo forse di fronte a una svista tecnica? A una idiosincrasia di un responsabile di progetto (che magari sta rischiando il posto) di Redmond, oppure a una prima, timida, non pubblicizzata apertura verso un mondo che sta diventando impossibile da non considerare? Potrebbe essere il giorno da segnare sui nostri calendari per quando i nostri nipoti ci chiederanno: “Nonno, dai, raccontaci quand’è che è finito il mondo del software proprietario”.