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Nelle carceri canadesi niente tecnologie post anni novanta

Le strutture carcerarie canadesi consentono ai detenuti l’uso di dispositivi come computer e console ma con restrizioni legate a motivi di sicurezza.

Lo riferisce il sito canadese CBC spiegando che le policy del Correctional Service Canada (CSC), non consentono ai detenuti l’acquisto di tecnologie che permettono di comunicare con il mondo esterno. In altre parole nei penitenziari non sono mai arrivati supportati come i compact disc o le smart tv, e console come Super Nintendo sono ancora di gran moda.

Amazon è il principale fornitore di e-commerce al quale gli istituti correzionali fanno riferimento per fare acquisti per conto dei detenuti (possono compilare una lista e chiedere al personale di effettuare l’ordine). Nel 2022 sono stati effettuati ordini per 586.000$ di beni, e quest’anno gli acquisti hanno già superato i 740.000$.

La possibilità di acquistare dispositivi ed elettronica di consumo in generale è limitata e il riferimento sono console di prima generazione quali Nintendo Entertainment System, Super Nintendo, Nintendo 64, Game Boy e Game Boy Advance.

La PlayStation 1 è la console più popolare dietro le sbarre, con 159 unità acquistate; è proibito l’acquisto di console più recenti quali Nintendo Switch, Game Boy DS, Wii e GameCube, e off limits sono anche le più recenti PlayStation e Xbox.

Vietati sono anche lettori MP3, e dispositivi per la riproduzione di video: i reclusi non possono comprare film o programmi TV ma possono guardare solo la TV via cavo.

Sul versante personal computer, tutto è fermo al 20esimo secolo: i detenuti non possono usare sistemi operativi di Microsoft superiori a Windows 98 e pacchetti successivi a Office 97.

Nei carceri canadesi non si possono usare tecnologie successive agli anni novanta
Foto di Nik – Unsplash

L’ammontare massimo che i detenuti possono spendere – nei limiti delle somme che possono essere spese dai detenuti ed internati per gli acquisti – è di 1500$ per oggetti personali e 300$ per oreficeria.

Oltre ai limiti sui “progressi tecnologici”, sono previste censure relative alla scelta dei giochi, sull’abbigliamento e persino sulle scatole dei puzzle. Sono proibiti giochi nei quali vi sono riferimenti a droghe, armi, nei quali lo scopo è commettere crimini o insabbiare delitti. Sono inoltre proibiti giochi che promuovono l’idea di superiorità razziale o che incitano allo sterminio o all’odio verso determinati gruppi; stesso discorso per “materiale di natura sessuale che comporti violenza, coercizione, degrado, lesioni personali, minacce a persone” anche immaginarie, e qualsiasi cosa che promuova la formazione di cosche e ideologia terroristica.

Tornando all’informatica, sul versante programmazione non è possibile usare compilatori o database in grado di “alterare o manipolare database SQL” (qui i dettagli); lo sviluppo di competenze professionali è incoraggiato ma evidentemente la programmazione non è considerata appropriata e non è ben chiaro perché.

In alcuni penitenziari statunitensi stanno testando l’uso della Realtà Virtuale per preparare alla “vita fuori” persone che hanno trascorso periodi molti lunghi di detenzione.

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