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Nel campus progettato da Google il WiFi funziona malissimo

Ne 2022 Google ha aperto un suo campus a Mountain View (California), progettato in collaborazione con BIG – Bjarke Ingels Group e Heatherwick Studio, un campus innovativo con l’obiettivo di sfruttare energia priva di emissioni di carbonio, 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana entro il 2030.

L’area in questione si trova a due passi dalla sede principale del gruppo, e si distingue per le tettoie (che ricordano vagamente delle tende nel deserto), ottimizzate per la luce diurna interna, elementi che dovrebbero di favorire la vista esterna, la collaborazione, le esperienze e le attività.

L’idea del progetto nel suo complesso è la flessibilità, ispirare la collaborazione, garantire accesso alle aree “focus” e la collaborazione, fondendo facciate, tecnologie e architettura in modo ibrido. Particolari pensiline solari “a squame di drago” permettono di sfruttare i raggi solari che colpiscono gli edifici, accumulando energia. Anche la vegetazione circostante è pensata come un giardino che contribuisce a filtrare e ripulire l’acqua degli edifici. Le tegole dell’edificio sono in realtà dei pannelli solari la cui forma facilita il recupero dell’acqua piovana (qui i dettagli)

Tutto molto bello se non fosse che i vari dipendenti lamentano problemi con le connessioni Wi-Fi.  La causa a quanto pare ha a che fare con forma del tetto le cui onde “assorbono le onde come il Triangolo delle Bermuda”, racconta Reuters. Diversi dipendenti hanno riferito di difficoltà a connettersi in modalità wireless all’interno dei due edifici che ospitano i team che si occupani di pubblicità e quelli di Gemini, il bot dedicato all’IA.

Alcuni hanno ovviamente risolto ricorrendo alle connessioni Ethernet; i computer portatili di alcuni dipendenti sono stati sostituiti con modelli con chip Wi-Fi più recenti; ad altri è stato consigliato di spostasi in luoghi del campus meglio coperti, come il caffè al piano terra o di sfruttare l’hotspot del loro smartphone.

Un portavoce di Google ha confermato a Reuters l’esistenza del problema spiegando che l’azienda sta muovendosi per capire le migliorie da attuare. Inconvenienti di questo tipo sono un problema per chi è obbligato a lavorare in sede (almeno tre giorni a settimana devono essere fatti in presenza).

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