Alcuni siti, come ExtremeTech notano che il progetto di Adobe implementare un sistema molto più severo per la protezione dalla copia sta trovando applicazione sul mercato australiano.
Le copie di Photoshop distribuite in quel paese usano una procedura di registrazione molto più complessa e sofisticata dell’attuale abbinandola ad un sistema che impedisce l’installazione del pacchetto su un numero di computer superiore a due.
Gli utenti australiani al momento di installare Photoshop devono richiedere l’attivazione telefonica del pacchetto; un server controlla il numero di serie e spedisce un codice che abilita l’utilizzo. Una seconda installazione viene attuata con la stessa procedura, ma alla terza installazione il server di Adobe attua una procedura di controllo basata sui tempi con cui viene attuata e in qualche caso può anche rifiutarla. In questa situazione si può chiamare Adobe, spiegare la situazione e chiedere ed ottenere il permesso per l’installazione.
Il sistema di protezione dei diritti digitali usato da Adobe, derivato da un sistema di Macrovision, per ora è limitato all’Australia e a Photoshop (uno dei prodotti mondiali più piratati), ma la società di San Josè fa sapere che in futuro potrebbe anche essere impiegato al di fuori di quel continente e per altri prodotti.