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Recensione Asustor DRIVESTOR 4, il NAS da salotto perfetto per iniziare

Il primo amore non si scorda mai ed infatti provando questo nuovo Asustor DRIVESTOR 4 ci è venuto in mente l’ormai datato Asustor 3204T, che aveva la stessa forma e che è stato il primo NAS che abbiamo avuto della casa taiwanese diversi anni or sono, ma che già allora ci aveva fatto una buona impressione.

Il nuovo modello è pensato per un pubblico Entry level, con esigenze soprattutto da salotto, ma ben si è comportato nelle nostre prove di base: attenti però a prepararlo bene.

Dentro e fuori

Dentro la scatola, sobria ma esteticamente accattivante, trova posto il NAS Asustor DRIVESTOR 4, un piccolo libretto per le operazioni preliminari, le viti per i dischi, l’alimentatore (esterno) e un cavo Ethernet Gigabit standard corto.

La forma estetica del NAS è gradevole, e pensata soprattutto per affiancarsi ad un televisore come soprammobile: ovviamente in quanto NAS gli utenti lo possono piazzare ovunque, da una mensola allo sgabuzzino come sopra un mobile, a patto di osservare alcune attenzioni.

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L’aspetto esterno è austero ma elegante, per un prodotto pensato per il salotto

La posizione non ha importanza sino a che è raggiungibile da una connessione di rete attiva, in pratica un cavo che va al router o allo switch per essere online.

In secondo luogo un posto dove la polvere sia minima, sia abbastanza aperto per la gestione del calore e che offra alla ventola posteriore lo spazio necessario per operare senza essere costretta.

Una volta preparato e online, il NAS funziona in modo indipendente e possiamo controllarlo tanto da smartphone quanto da computer (via browser).

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Due prese USB, una frontale e una posteriore, permettono all’utente una notevole versatilità per il passaggio dati e per un eventuale backup

Preparazione

Dato che il NAS è prettamente consumer, nel progetto è stata privilegiata l’estetica alla comodità, considerando che in prodotto del genere il cambio dei dischi interni è una operazione tutt’altro che frequente.

Per inserire o cambiare i dischi è infatti necessario smontare la parte esteriore del NAS, quella a vista, tramite semplici viti, per le quali non servono cacciaviti, si fa tutto con le dita.

L’operazione di smontaggio dura non più di qualche minuto, è molto semplice e anche alla portata dell’utente alle prime armi, a patto di operare con il NAS spento.

Silenzioso è meglio

Per le prove abbiamo operato con diverse tipologie di dischi, perlopiù con dischi WD RED Plus da 12 TB e dischi SSD di SanDisk, provando diverse modalità RAID.

La buona notizia è che il NAS, pur operando in un mercato consumer, offre tutte le potenzialità di un prodotto più verticale come ad esempio l’Asustor AS6604T Lockerstor 4 per via delle 4 slitte che possono ospitare sia dischi da 3,5″ che unità SSD da 2,5″.

La cattiva, si fa per dire, notizia è che pensando all’uso che se può fare, è molto meglio optare per unità SSD, che adesso si possono trovare anche a prezzi accettabili.

Con tutte unità SSD infatti non solo il NAS è risultato più scattante durante il controllo via browser o la navigazione da Plex, ma anche molto più silenzioso (il che, in salotto, non è una caratteristica da poco).

Va sottolineato che l’Asustor DRIVESTOR 4 non è ufficialmente compatibile con unità a stato solido, perlomeno così dice la casa madre, ma nei nostri test si è comportato benissimo (i testo con Plex, ad esempio, sono stati effettuati con 4 SSD da 2,5″ in RAID 0). La mancanza di compatibilità è forse data dal fatto che manca l’alloggio delle viti di blocco per unità da 2,5″, ma una volta agganciate al connettore, e appoggiate alle piccole alette di sostegno le unità SSD sono ferme e salde comunque, a meno che non lanciate in aria il NAS (non fatelo!).

Il disco offre due porte USB 3.0, una frontale e una posteriore per il collegamento di un disco esterno (HFS+, FAT32 o ExFAT), molto comodo per il primo massiccio passaggio di dati o per un secondo backup.

Ram al limite

Dando un occhio alle caratteristiche principali quello che emerge è che il prodotto è sicuramente di fascia Entry: il processore Quad-Core Realtek RTD1296 a 1,4 GHz si è comportato bene con più o meno tutti i contenuti, anche se con alcune foto ad alta risoluzione abbiamo dovuto aspettare qualche secondo per vederla, sia in rete Ethernet che da mobile.

La codifica 4K è garantita grazie alla RAM di 1 GB (non espandibile) e alla connessione Ethernet a 2,5 GBit (bellissima sorpresa), anche se per sfruttarla pienamente serve un router a 2,5 o 10 Gbit compatibile (la velocità di rete si attesta sempre sul device più lento).

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Alcuni dettagli sono carini: ad esempio, qui c’è una tacchetta che certifica che il NAS è chiuso totalmente e correttamente

Nei nostri test non abbiamo mai ricevuto la velocità dischiarata di 214 MB/S in lettura e 266 MB/S in scrittura, arrivando a valori tra il 60 e il 75% della banda, anche se dobbiamo dire che su questo ci possono essere diverse variabili in merito.

Ovviamente, benché di fascia entry, anche l’Asustor DRIVESTOR 4 ha molti degli aspetti di un NAS di fascia alta, come ad esempio la possibilità di operare 24/24 e 7/7 senza battere ciglio, in un silenzio incredibile (quando con dischi SSD).

Nelle settimane che l’abbiamo avuto abbiamo operato soprattutto con 4 SSD in RAID 0, utilizzandolo per il backup delle foto dell’iPhone 13, per creare delle gallerie foto da condividere e per Plex, app che hanno funzionato benissimo e se non ci fossero stati i LED frontali che mostrano l’attività, sarebbe stato come non averlo.

ADM 4

Uno degli aspetti positivi è poi il sistema operativo, ADM 4.0, recentemente rilasciato (ma che noi avevamo provato in anteprima sull’Asustor DRIVESTOR 4 Pro).

In ADM 4 la semplicità fa da padrone e anche chi è alle prime armi può in effetti arrivare a gestire il NAS completamente senza bisogno di aiuto: quello che suggeriamo è di capire la natura del sistema RAID, in modo da non sbagliare nella gestione dei dischi (oppure di metterli tutti come singoli), ma per il resto funziona come un grande smartphone, con le App principali già installate e altre da scaricare tramite App Store.

Per chi lo usa in salotto ci sono App per la produttività, diverse per il backup (verso il NAS o verso un disco esterno), App per il download di contenuti, app per la gestione di gallerie di foto e per crearsi una sorta di piccolo Spotify in casa.

Ci sono anche App per lo sviluppo, per la gestione di database e per l’hosting di un sito web, anche dinamico, tuttavia per questo tipo di operazioni suggeriamo prodotti più potenti e versatili.

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La gestione del NAS si può fare totalmente da mobile, qui su un iPhone

La cosa più importante è che comunque funzioni Plex (e su architettura ARM non era così scontato), che da solo offre, gratuitamente o a pagamento dipende dal livello di profondità del servizio l’utente vuole accedere, incredibili possibilità di gestione multimediale.

È possibile fare streaming di un contenuto FullHD anche su una Apple TV o un iPad su rete Wi-Fi a 5 Ghz senza problemi, da una parte senza stop durante la riproduzione, dall’altra senza che il NAS faccia il minimo sospiro (anche se la quantità di RAM è al limite con Plex).

Il NAS si presta bene anche per un backup dei computer di casa, anche più di uno contemporaneamente (ma qui meglio via Ethernet), e se lasciate stare Time Machine e provate un client che fa il mirror del contenuto del Mac, come Get Backup Pro 3, allora potete avere tutto il vostro archivio facilmente consultabile anche quando siete fuori casa, tanto da App mobile quanto da computer (via browser).

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Grazie alle App disponibili, è possibile usare il NAS come una specie di cloud privato

Considerazioni

Asustor DRIVESTOR 4 è un NAS Entry level pensato per chi non ha mai avuto un NAS e vuole provare le innumerevoli cose che può fare un accessorio che sta acceso tutto il giorno, si pilota da smartphone e vi offre un cloud privato a costi risibili.

Oppure per chi ha già un NAS, magari in ufficio, e cerca una soluzione più accessibile in salotto, da usare per compiti più morbidi rispetto alle soluzioni business.

Il consiglio, considerata la posizione più probabile, è quella di usare dischi SSD il più possibile, oppure unità meccaniche ma che siano pensate per i NAS.

Le porte USB offrono una comoda uscita per il trasferimento massiccio di dati senza intasare la rete, ma anche una unità esterna per un secondo backup, che non fa mai male.

Il prezzo è assolutamente abbordabile, anzi uno dei più bassi nel mercato per unità a 4 Bay, anche se volendo Asustor propone anche il modello a 2 soli Bay, ancora più accessibile.

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Con Plex installato le possibilità di moltiplicano e tutta la gestione multimediale può passare da qui

Pro:

• Ottimo design per il salotto
• 4 slitte sono ottime per una gestione tranquilla
• Porta Ethernet da 2,5 Gbit

Contro:

• Non adatto a carichi di lavoro pesanti
• La ram è al limite con compiti multimediali

Prezzo:

• 179 € Drivestor 2 (AS1102T, modello con 2 Bay)
• 299 € Drivestor 4 (AS1104T, modello con 4 Bay)

57,84 € SanDisk Plus SSD 2,5″ (480 GB)
98,99 € SanDisk Plus SSD 2,5″ (1 TB)
196,99SanDisk Plus SSD 2,5″ (2 TB)

84,98 € Hard Disk 3,5″ WD RED (3 TB)
99,00 € Hard Disk 3,5″ WD RED (4 TB)
194,90Hard Disk 3,5″ WD RED (6 TB)

Asustor DRIVESTOR 4 è disponibile nei negozi suggeriti dal sito web italiano della casa madre, ma si può acquistare anche presso Amazon.it sia per il modello da 4 bay che per quello da 2.

REVIEW OVERVIEW

Design
Facilità d'uso
Prestazioni
Qualità/Prezzo

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