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Recensione Asustor Drivestor 4 Pro, un piccolo grande server in casa

Non solo perché lo smart working ha oramai preso piede nell’economia domestica, ma anche perché le cose che facciamo ogni giorno con internet sono tante ed ecco che Asustor Drivestor 4 Pro, di cui abbiamo notificato il lancio, diventa un oggetto molto interessante da avere sempre a portata in salotto (e virtualmente ovunque).

Con un software tutto nuovo dentro, una novità che noi di Macitynet siamo i primi a raccontare.

Eleganza prima di tutto

Aprendo la scatola, come è tradizione Asustor ben curata e prodiga di tutti i dettagli tecnici anche all’esterno, ci si trova davanti al “piccolo” NAS (si fa per dire, si tratta infatti di un 4 Bay) e a tutti gli accessori inclusi.

Il NAS ha dimensioni molto ridotte, considerato che ospita 4 dischi: 170x174x230 millimetri esterni per un peso di 2.2 kg (senza dischi).

La parte frontale vede il pulsante di accensione, un connettore USB 3.2 Gen 1 e alcuni LED che mostrano il funzionamento dei dischi interni più un pannello lucido magnetico, con il marchio in rilievo, che nasconde le quattro slitte.

Il pannello frontale è molto bello ed è pensato per stare in bella vista, a fianco alla vostra nuova TV da 50 o 60 pollici oppure, ovviamente, in un posto qualsiasi della casa basta che abbia un cavo di rete disponibile. La soluzione del pannello per coprire le slitte non è comunque nuova ed è ereditata da altri modelli, tra cui il Nimbustor 2 e l’Asustor AS4002T.

Nella parte posteriore trovano posto altri due connettori USB 3.2 Gen 1, il connettore per l’alimentazione (con alimentatore esterno) e una porta di rete Ethernet a 2,5 Gbit, un formato che si sta affermando sempre di più soprattutto in ottica consumer, al posto del classico Gigabit. Nella confezione trovano posto inoltre anche un cavo di rete e le viti per unità SSD come stiamo per vedere.

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L’App Control Center che permette la fase iniziale di configurazione del NAS

Dischi, meglio se solidi

I quattro Bay (slitte) disponibili possono ospitare dischi meccanici da 3,5″ ma anche unità SSD SATA da 2,5″: per i dischi meccanici, con i quali abbiamo fatto i primi test e provato il nuovo sistema operativo, non servono viti ma le slitte propongono dei ganci laterali che incastrano i dischi in modo semplice ma sicuro. La serie di viti interne invece è necessaria per il blocco delle unità da 2,5″, come gli SSD.

Nei nostri test abbiamo usato unità meccaniche per NAS Seagate IronWolf da 12 TB e da 6 TB, che si sono dimostrate ottime unità anche per l’utilizzo casalingo, in particolare per il modello da 12 TB è che è secondo chi scrive anche più silenzioso di quello da 6.

Per la prima configurazione abbiamo optato per un RAID 5, per poi fare delle prove anche solo con unità SSD Angelbird Technologies SSD wrk, che si sono dimostrate molto più veloci e gestibili.

Potendo dare un consiglio, considerata la fascia di mercato di questo Asustor Drivestor 4 Pro, consigliamo l’uso il più possibile di unità SSD che a fronte di un costo più alto (spesso decisamente più alto) offrono comunque un ambiente di utilizzo più promettente, sia per via della silenziosità che dei tempi accesso ai documenti, che nell’uso dei file da cellulare sono più consoni con SSD. Le slitte non mostrano chiavi di sicurezza, opzione tipica dei modelli da ufficio.

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La definizione dei volumi per il RAID. Uno dei grandi vantaggi di Asustor è quello di aver da sempre offerto un sistema molto semplice e lineare anche per operazioni complesse come appunto la scelta del RAID, qui disponibile anche a mani non esperte

Caratteristiche

Abbiamo usato il NAS ovviamente in modalità 24/7 in salotto, per offrire una copertura alle foto da smartphone, con le apposite App per iOS e Android, utilizzando l’Asustor Drivestor 4 Pro come un cloud privato, ma anche come backup per i computer di casa (con il nuovo ADM 4 il backup via Time Machine è migliorato, ma noi gli abbiamo preferito Get Backup Pro 3 per via di una duplicazione che diventa più proficua con i servizi del NAS) e soprattutto come Plex Server.

In particolare con quest’ultimo, e con una Apple TV associata alla TV, il salotto diventa sostanzialmente un cinema da urlo con musica, video e foto tutte a portata di mano.

Tra le caratteristiche di nota di questo modello citiamo la connessione a 2,5 Gbit, che offre una porta di rete molto più comoda se il NAS è utilizzato da più membri della famiglia (ma per avere dei reali benefici tutta la rete deve essere a 2,5 Gbit o superiore, iniziando con i computer, ricordiamo che i Mac mini ad esempio offrono l’opzione a 10 Gbit già dal 2018).

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La (nuova) schermata di Login di ADM4

Il cuore del processore è un Realtek RTD1296 Quad-Core CPU at 1.4Ghz con 2 GB di RAM DDR4 da quanto abbiamo capito non espandibili (un peccato, 2 GB sono un buon compromesso ma averne il doppio sarebbe stato meglio). La tecnologia ARM adottata da questo modello offre benefici palpabili, come una temperatura operativa più bassa (con conseguente minore rumore) ma allo stesso tempo una potenza attiva adatta all’utilizzo.

Il NAS infatti permette la trascodifica in tempo reale per lo streaming di un film 4K in H.265, risultato eccellente se si pensa che solo un paio d’anni fa per questa operazione era necessario un processore Intel.

Inoltre, con 4 Bay le possibilità di gestione dei dischi, in RAID (potendo, noi consigliamo l’uso di un RAID 5 a 4 dischi) o senza, è molto ampia e permette una ottima espandibilità in modo che gli utenti possano valutare l’investimento sui dischi in modo progressivo, dato che questa voce è spesso molto più cara del costo del NAS.

Chiude il tutto la nota positiva dei 3 anni di garanzia sul prodotto, un fattore importante che specie in ottica consumer sarà molto gradita (ma attenzione perché la garanzia copre l’hardware, non i dati, per cui non lesinate sul backup).

Tutto perfetto? Quasi: a ben vedere manca una porta USB-C che sarebbe stata molto comoda per il trasferimento iniziale dei dati e una seconda porta Ethernet per la ridondanza, ma questa seconda caratteristica è più da piccolo ufficio che da rete domestica.

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Immancabile Plex per la visione di qualche video privato oppure uno dei grandi classici

Il nuovo ADM 4

Con l’occasione di questo NAS abbiamo voluto anche provare il nuovo ADM 4 (Asustor Data Master), il nuovo software a corredo. Nel mentre che scriviamo la versione disponibile ufficialmente è la 3.5.6.RHA2, che è quella che abbiamo visto ad esempio nel NAS Asustor AS6604T mentre la versione 4 è disponibile come beta pubblica in attesa di un rilascio che dovrebbe essere abbastanza vicino.

Il nuovo Asustor Drivestor 4 Pro a noi è arrivato con la versione 4 già installata e abbiamo potuto quindi provarla sin da subito.

Le novità sono abbastanza interessanti, a partire da una interfaccia decisamente rimodernata, con un tema dark che è molto trendy ultimamente, oltre a moltissime altre finezze (è stata piacevolmente rivista la schermata di login-in e molte delle icone delle App).

La navigazione interna sembra più morbida e (finalmente) è stata rivista la parte relativa alla ricerca che era uno dei punti deboli di ADM sino dalla versione 2: tra le altre caratteristiche segnaliamo una revisione di Samba, che offre maggiore velocità per il trasferimento dei file in rete e un nuovo modulo per l’hosting di un server web.

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L’App per mobile, dal punto di vista della gestione

Non sembra sia stato modificato più di tanto il comunque eccellente Photo Gallery 3, che può essere una importante risposta alle modifiche attuate da Google per quanto riguarda l’archiviazione illimitata gratuita che era offerta sino al 1 Giugno 2021, passata solo a 15 GB. Con un NAS come questo è possibile avere sino a 72 TB di spazio di archiviazione personale per tutti i tipi di documenti, in modo sicuro, veloce e molto comodo.

Una novità che non è arrivata, ma che si spera sia in programma è un miglioramento della parte mobile, efficente e completa ma con una interfaccia un po’ datata e che forse necessita di una revisione del punto di vista logico e una maggiore potenza (alcuni documenti troppo grandi non ne volevano sapere di essere visualizzati). Lasciamo che per il momento Asustor si concentri sulla parte di ADM, per poi tornare a sollecitare il mobile.

Nel mentre che scrivevamo questa recensione però qualche cosa si è mosso: un piccolo aggiornamento mobile permette ora la fruizione dei video su mobile via https, un limite seccante nelle versioni precedenti che adesso è stato risolto.

Ultima piccola novità, che però non passa inosservata per chi mastica un po’ di tecnologia, è che con il nuovo ADM 4 la licenza per l’uso dei dischi esterni ExFAT diventa gratuita (prima 3,99 Dollari): Asustor è il primo grande costruttore che finalmente rompe questo muro e permette l’uso dei dischi ExFAT direttamente (molti dischi esterni commerciali escono nativi in ExFAT).

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Una seconda App mobile, per il browsing dei contenuti

Considerazioni

L’esperienza con il NAS Asustor Drivestor 4 Pro è stata veloce ma intensa. Abbiamo provato due configurazioni diverse, una con unità meccaniche adatta ad ospitare vari backup, e utilizzare Plex per tutto il nostro archivio personale di foto e video direttamente sulla TV in salotto, l’altra con unità SSD solamente per Plex e qualche altro servizio, ma senza backup.

L’utente può scegliere la configurazione migliore, ma ricordiamo che grazie alle 3 porte USB è possibile collegare anche unità esterne che possono operare in modo utile (ad esempio, collegando una unità esterna per un backup settimanale o mensile e poi scollegarla, in modo che per il resto del tempo non faccia rumore).

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Il processore Realtek offre un giusto bilanciamento tra potenza profusa, spesso ben più che sufficiente alle reali esigenze, e temperatura di funzionamento (ricordiamo che nei NAS la temperatura è spesso direttamente legata alla rumorosità).

Nell’uso da salotto abbiamo utilizzato non più di tre connessioni attive, osservando che il NAS ha comunque svolto tutti i computi con assoluta scioltezza, ma con una propensione all’utilizzo di unità SSD, che se anche più costose offrono vantaggi incredibili.

Un modello che si sposa bene in salotto, per utenti anche molto esigenti che desiderano una unità di backup sempre disponibile, per snellire alcune routine dello smart working ma anche per vuole optare per un cloud privato (o ibrido), che spesso offre più vantaggi di un cloud puro.

Pro:

• Elegante e funzionale in salotto
• Silenzioso
• Il nuovo ADM offre innegabili vantaggi

Contro:

• La RAM non è espandibile
• Non adatto all’uso in ufficio

Prezzo:

269,00 Euro (modello a 2 Bay)
379,00 Euro (modello a 4 Bay)
265,00 Euro circa per unità SSD Angelbird
185,00 Euro circa per Seagate IronWolf 6 TB
435,00 Euro circa per Seagate IronWolf 12 TB

Asustor Drivestor 4 Pro è disponibile nei negozi suggeriti dal sito web italiano della casa madre, ma si può gia prenotare anche presso Amazon.it sia per il modello da 4 bay che per quello da 2. I modelli sono in arrivo in Italia, per cui i tempi di attesa sono al massimo di qualche giorno.

REVIEW OVERVIEW

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