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Recensione Tribit Flybuds C1, gli auricolari aggressivi in tutto

Non mancano ormai su Amazon auricolari true wireless a un ottimo prezzo, e la fascia di prezzo poco superiore a 50 euro è quella che, più di tutte, è in grado di regalare ottime sorprese, senza svuotare troppo il portafoglio. Tribit Flybuds C1 è un ottimo esempio di come, con una spesa contenuta, sia possibile portarsi a casa un ottimo auricolare completamente wireless. Li abbiamo definiti “aggressivi” in tutto, ad iniziare da un design che potrebbe quasi semprere da gaming.

Ovviamente, quando si parla di cuffie gaming ci si riferisce a prodotti di ben altra categoria, ma questi Tribit Flybuds C1 propongono un design piuttosto aggressivo, con una parte rossa sul posteriore che li rendono esteticamente diversi dai soliti. Ecco come sono fatti.

Recensione Tribit Flybuds C1, gli auricolari aggressivi in tutto

Tribit Flybuds C1 come sono fatti

Tribit Flybuds C1 sono auricolari full wireless con fattore di forma in ear, stile Airpods, anche se il “gambo” è leggermente più corto del solito, stile AirPods Pro. Sono piuttosto raffinati nel design, ma come già accennato, hanno una leggera colorazione rossa sul retro, che li rende leggermente più aggressivi del solito. La colorazione rossa è, tuttavia, molto gradevole, senza scadere troppo nella pesantezza estetica.

Recensione Tribit Flybuds C1, gli auricolari aggressivi in tutto

Le plastiche sono di buona qualità, e nel complesso gli auricolari risultano davvero piccoli e con una custodia piuttosto troppo compatta con strana plastica che sembra leggermente gommata, anche se in realtà non lo è.  Si indossano piuttosto comodamente, e possono essere  tarati usando i diversi “gommini” che si trovano all’interno della confezione. In totale, sono 5 i paia di gommini sostitutivi, più quello già montato nella confezione. Si tratta di un ottimo set, così da poterle condividere con un membro della famiglia, semplicemente cambiando i gommini inclusi in confezione. nella confezione.

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Non abbiamo trovato ufficialmente il grado di certificazione di questi auricolari, che dovrebbero essere IPX5, un livello di protezione contro schizzi d’acqua e polvere piuttosto moderata, ma che certamente sarà sufficiente per proteggerli da sudore e pioggia leggera.

Ergonomia

Come abbiamo accennato poco sopra gli Tribit Flybuds C1 si indossano comodamente, e la forma generale dell’auricolare sembra invitare al perfetto “incastro” nell’orecchio senza alcuna difficoltà. Da questo punto di vista si sono rivelati migliori di molti altri nella stessa categoria. Indovinare la loro posizione all’interno dell’orecchio risulta davvero semplice, immediata e naturale. La stabilità è ottima, così da poter pensare di utilizzarli anche durante una corsa leggera, anche se certamente bisognerà stare attenti a non sollecitarli troppo.

Recensione Tribit Flybuds C1, gli auricolari aggressivi in tutto

Li si potrà utilizzare senza nessun problema durante una gita in bici, e ovviamente sui mezzi pubblici o in auto. Non hanno funzione di auto play/pausa quando vengono tolti dalle orecchie, ma per ottenere tale effetto bisognerà fare riferimento al piccolo tastino presente in ciascun auricolare, visto che possono funzionare singolarmente, l’uno indipendentemente dall’altro. Ecco, questo pulsante è, probabilmente, l’unico aspetto che non ci ha convinto al 100%, mentre tutto il resto, come si dirà, è davvero ottimo. Il tasto è davvero discreto e minimale, tanto che non lo si vede a colpo d’occhio. Il click è fisico, pero non è troppo comodo da utilizzare. Quando si tratta di cliccare una sola volta per la funzione play/pausa non c’è alcun problema, mentre più difficile è il doppio tocco (traccia successiva) e addirittura il triplo tocco (richiamo assistenti vocali). Si tratta, comunque, di una piccola inezia, che per nulla inficia la qualità del prodotto nel suo complesso.

Tribit Flybuds C1 hanno controlli completi tramite il quale gestire praticamente tutto: volume, avanti e indietro per le tracce, risposta alla chiamata e richiamare anche Siri (tre click sul bottone dell’auricolare destro). Tenete solo conto che alcuni controlli sono differenti per ciascun auricolare: il volume si alza cliccando il tasto destro, si abbassa con il sinistro. Allo stesso modo, il doppio tocco sulla destra serve a cambiare traccia in vanti, mentre a sinistra si torna indietro.

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Qualità del suono

Parliamo, però, di quel che è la qualità di questi Tribit Flybuds C1. Il suono è potente, sia per quel che concerne il volume, si per quanto concerne i bassi. Questi ultimi sono davvero pronunciati per un paio di auricolari, ma sempre ben bilanciati. Sono davvero tanto percepibili, e faranno sicuramente la felicità di quanti ricercano una tonalità piuttosto calda anche in un paio di auricolari.  Questi, peraltro, non vanno ad intaccare i medi e, soprattutto, la voce umana che rimane assolutamente definita.

Recensione Tribit Flybuds C1, gli auricolari aggressivi in tutto

Anche la risoluzione del suono e la separazione sono buone: spazialità e il posizionamento degli strumenti si percepiscono chiaramente. Ancora, per quanto concerne l’utilizzo, ad esempio, con YouTube, abbiamo ravvisato un’ottima sincronia tra suono e video: guardando, ad esempio, un Vlog, l’audio risulta perfettamente sincronizzato, senza il minimo lag.

In definitiva Tribit Flybuds C1 soddisfano completamente in qualsiasi reparto, e risultano ottimi anche per le conversazioni telefonica, grazie ai 4 microfoni, due per auricolare, a bordo.  Se dovessimo fare un paragone, si tratta di auricolari che tutto sommato possono, per qualità sonora, competere anche con i più costosi Airpods 2. Gli auricolari Apple hanno forse una definizione del suono leggermente superiore, ma a livello di bassi il confronto non appare poi cosi impari.

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L’insonorizzazione, frutto unicamente del fattore di forma In Ear è sufficiente per attenuare i rumori, non per cancellarli, anche perché questi auricolari non godono della tecnologia ANC, bensì di ENC. Non siamo del resto parlando di auricolari con soppressione del rumore come sono gli AirPods Pro e questo deve ridurre le attese da questo punto di vista. Del resto, però, giustifichiamo totalmente l’assenza di ANC, che avrebbe sottratto budget, evidentemente ben speso in altro, come la qualità del suono.

Autonomia

Tribit afferma che gli auricolari durano circa 12 ore con una singola ricarica. Il dato ci pare leggermente ottimista, e verosimilmente possiamo ritenere che l’autonomia si attesti su 8 ore, che comunque risulta essere davvero un ottimo risultato, sicuramente superiore alla media di auricolari dello stesso tipo. La batteria all’interno del case, comunque, dovrebbe assicurare almeno 4 ricariche suppletive. Insomma, una durata infinita. Peraltro, la ricarica completa degli auricolari richiede 1 ora e mezza, mentre due ore per il case stesso. Tutto sommato, tempi contenuti.

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Conclusioni

Ottimi sotto tutti i punti di vista. Ergonomia e comodità, autonomia e soprattutto qualità del suono: tutto da promuovere a pieni voti. La qualità buona anche in chiamata li rende un prodotto che spicca nella sofisticazione e nella qualità a 360 gradi.  La riproduzione musicale è sicuramente apprezzabile, soprattutto per chi cerca bassi ben presenti. L’unico appunto, giusto per dovere di cronaca, lo facciamo ai pulsantini presenti in ciascun auricolare, dofficili da attivare soprattutto nel triplo click.

Si acquistano su Amazon a questo indirizzo al prezzo di 69 euro.

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