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Recensione disco esterno Sony SL-BG con SSD, classe e velocità da taschino

I sistemi di archiviazione basati su memoria Flash sono una realtà da qualche anno per diversi Mac: tutto il listino dei MacBook e MacBook Pro oramai è basato su questo tipo di memoria (al posto di quella meccanica e a piatto magnetico, tipica degli Hard Disk), così come il nuovo Mac Pro, lasciando ad oggi solo iMac e Mac mini come modelli che prevedono l’unità interna Flash come opzione in fase d’acquisto (oppure con un cambio post vendita nei negozi convenzionati). (Molta) velocità, silenziosità e accesso istantaneo sono caratteristiche irrinunciabili per chi ha provato unità SSD (dischi a stato solido) e a cui difficilmente, appunto, si rinuncia: Sony ha così deciso di proporre una unità esterna a stato solido che permetta a chi vuole utilizzare questa tecnologia anche come unità mobile e non solo interna.

L’unità da noi testata, il modello SL-BG (in vendita anche su Amazon) è un piccolo parallelepipedo lungo 75mm, largo 37 e spesso appena 9, con un volume che varia dalla metà a un terzo di un disco esterno meccanico a seconda del tipo, caratterizzato da una austera forma in metallo satinato nero, marchio in rilievo, connettore posteriore USB 3.0 e piccola luce a LED blu che segnala il contatto.

Sony SL-BG

A prima vista la dimensione molto piccola, il peso praticamente irrilevante e la forma seducente, suscitano curiosità. Peccato solo per il cavo standard USB 3.0 che collegato al device appare piuttosto rozzo (auspichiamo un più elegante USB-C in futuro), ma è solo il preludio ad un funzionamento tutt’altro che scontato, segno che i segnali positivi non sono solo nel design.

Il design è come funziona (cit.)

Furi dalla scatola il disco, per essere utilizzato con un Mac, deve essere inizializzato utilizzando Utility Disco (Applicazioni>Utility), scegliendo il formato OS X Esteso (chiamato anche HFS+ nelle versioni di OS X più vecchie, Journaled o meno è lo stesso), perdendo tutte le utility che sono all’interno ma che riguardano solo l’ambiente Windows. Una volta preparato, il disco può essere utilizzato per qualsiasi cosa, dall’archiviazione di sicurezza, al backup con Time Machine (o altre App) o anche al deposito e all’utilizzo diretto dei documenti al suo interno (senza copiarli sul computer).

Il funzionamento del disco è impeccabile: nessun rumore, nessuna pausa, massima personalizzazione, nessun tempo di attesa per l’avvio del disco dopo un periodo di inattività e tempi di accesso, copia e lettura dei documenti praticamente inesistenti. 3 Secondi per la copia di un documento da 1GB verso il disco, 24 per una cartella con sette documenti da circa 1 GB ciascuno, poco più di un secondo per una cartella da un centinaio di MB con più di cento immagini in Jpeg e poco più di 4 secondi per un’altra da 1 GB con quasi 800 immagini: giusto per fare un confronto, la copia di un documento da 1 GB verso una unità esterna con disco meccanico tipica (a 5200 Rpm) necessita di circa 33 secondi, dieci volte tanto. I rilevamenti sono stati effettuati su di un MacBook Pro con unità Flash interna e connessione USB 3.0, anche se il disco è stato utilizzato con evidenti benefici anche su di un iMac più datato con connessione USB 2.0 (in questo ultimo caso il collo di bottiglia dell’USB 2.0 penalizza le prestazioni del disco).

Durante le settimane di utilizzo abbiamo sperimentato il disco nelle situazioni più disparate: a nostro avviso, e considerato il prezzo, l’utilizzo come disco di backup con Time Machine ci sembra davvero uno spreco, meglio in quel caso optare per un disco più economico seppure più lento, mentre ben più spesso il disco è stato un valido aiuto al risicato spazio di archiviazione del MacBook Pro. La velocità di accesso permette la visione di un film in FullHD direttamente dal disco esterno, così come l’apertura di documenti di grosse dimensioni (come file Raw, PSD o Tiff) o anche l’utilizzo come disco di avvio esterno per dei test o delle prove (partizionato).

La portabilità del disco è ovviamente eccezionale: su questo dobbiamo però segnalare che il disco è addirittura “troppo” piccolo rispetto a quanto siamo abituati e a quanto sono predisposte le borse per computer attuali, nelle quali qualche volta abbiamo avuto la sensazione che il disco si perdesse in tasche sin troppo generose (rischio dovuto più che altro alla novità del formato più che ad una situazione concreta).

La botte piccola…

Di solito le recensioni di un disco esterno (locale) sono molto difficili da fare: al di la della forma del case e di qualche novità nei materiali di utilizzo o di una nuova porta di connessione non c’è molto da dire, per cui anche qui a Macity le recensioni di un disco esterno sono molto meno di altri tipi di device. In questo caso però la sensazione di novità si tocca con mano: nonostante il costo sia ancora alto se paragonato ad un disco meccanico, la sensazione è che le qualità di questa generazione di device non tarderanno a trovare una precisa posizione nel mercato e che, prima o poi, i dischi a stato solido troveranno la loro definitiva consacrazione arrivando a costi del tutto concorrenziali con quelli meccanici (quel giorno assisteremo alla morte di un altro media, così come è stato per le unità a nastro e i dischi ottici).

Nel frattempo ci sentiamo di lodare Sony per il coraggio: il prezzo è importante ma la qualità non si discute, chi vuole una unità esterna locale di prima scelta, che offra prestazioni davvero senza compromessi con un design di classe, non ha che questa scelta. In futuro speriamo di averne altre, magari con collegamenti più professionali come Thunderbolt o USB-C.

Potete trovare Sony SSD SL-BG in tutti i negozi di elettronica e nel sito del produttore, oppure scontato direttamente da Amazon in versione a 128 GB o anche Silver a 256 GB

[usrlist Design:5 Facilità-d’uso:5 Prestazioni:5 Qualità/Prezzo:3]

Pro
– Piccolissimo ed elegante
– Molto veloce

Contro
– Il rapporto prezzo/spazio è ancora alto

 

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