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Studio Display, usarlo con Windows è complicato

Quando Apple ha presentato lo Studio Display era abbastanza chiaro che con questo monitor si stesse rivolgendo agli utenti Mac. Tuttavia si tratta pur sempre di uno schermo e alla fine della presentazione l’azienda ha comunque confermato che poteva funzionare anche con Windows, a patto di accettare il fatto che gran parte delle sue funzionalità non sarebbero state sfruttate a pieno.

Ma a leggere il lungo reportage di Justin Searls si può in realtà dire che usare lo Studio Display con Windows non ha assolutamente senso e, in casi come questo, conviene invece rivolgere lo sguardo altrove. Pare infatti che collegare le due periferiche sia più complicato e problematico di quanto si potrebbe pensare e, soprattutto, il gioco non vale assolutamente la candela. Scrive Sears in apertura del suo racconto:

«Non dimenticherò mai quando ho acquistato il mio primo iMac Retina 5K: subito dopo averlo estratto dalla scatola l’ho avviato tenendo premuto Command+F2 in modo da poter usare iMac come display con la modalità monitor di destinazione e sfruttarne la qualità per giocare col PC. Mi si è spezzato il cuore quando macOS si è avviato e ho lentamente capito che questa modalità non era sopravvissuta col passaggio alle risoluzioni retina. Bene, otto anni dopo è arrivato lo Studio Display e ne ho subito ordinato uno con la speranza di ottenere ciò che pensavo di aver acquistato nel 2014: un monitor Apple 5K capace di pilotare sia il Mac che il mio PC (e non importa il fatto che sia quasi dannatamente identico al pannello che ho comprato otto anni fa)».

Lo sviluppatore ha provato diversi metodi e ha scoperto che in ognuna di queste possibilità c’era sempre qualcosa che non andava e i problemi si accumulano ad ogni tentativo. Per dire, il metodo più semplice è apparentemente ovvio è quello di collegare lo Studio Display al PC Windows con un cavo da DisplayPort a USB-C: eppure non funziona. Non basta infatti un cavo qualunque ma ne serve uno DisplayPort 1.4 8K con USB-C e, anche così, microfono e altoparlanti non si possono usare, col risultato che funzionicchia soltanto lo schermo.

studio display

Nell’articolo sono elencati anche metodi più complicati che fanno uso di un adattatore Wacom oggi quasi introvabile o una scheda di espansione PCIe Thunderbolt, ma anche così c’è sempre qualcosa che non va: ad esempio con l’adattatore le USB non vengono riconosciute mentre l’audio gracchia e i microfoni vengono rilevati ma funzionano poco e male.

In conclusione, gli utenti Windows che cercano un display ad alta risoluzione farebbero bene a volgere lo sguardo altrove, e senza soffrirne troppo: sul mercato ci sono molte altre alternative più economiche (come l’LG 34WK95U, ma lo citiamo solo a titolo di esempio perché non lo abbiamo mai provato: ne esistono davvero a decine) e senza problemi di compatibilità.

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