Tra i primi cinque supercomputer al mondo ma con un costo di 20 se non di 30 volte inferiore a quello di sistemi paragonabili dal punto di vista delle prestazioni. Questo lo stupefacente record che Apple si appresterebbe a vedersi assegnata grazie ad un supercomputer assemblato presso l’università Virginia Tech usando 1100 PowerMac.
In alcuni test preliminari il sistema, di cui abbiamo già parlato alcune settimane fa, avrebbe dimostrato di produrre una potenza di calcolo elevatissima: 8,1 teraflops, il che lo proietterebbe al quarto posto nel mondo, a poca distanza dal terzo posto occupato (non acnora ufficialmente perché non ancora testato in maniera approfondita) da un sistema con computer HP basati su Itanium 2 e con potenza di calcolo di 8,6 teraflops. Un risultato eccezionale se si considera non solo che il sistema non è stato ancora affinato e che quindi potrebbe anche offrire prestazioni superiori a quelle attuali (al momento la potenza di calcolo è al 46% del totale), ma soprattutto se si valuta il costo.
L’università della Virginia, spendendo appena 5 milioni di dollari, ha ottenuto prestazioni per le quali normalmente quando invece un sistema in grado di offrire prestazioni per le quali normalmente si devono spendere da 100 milioni a 250 milioni di dollari.
Un altro dei vantaggi del sistema costituito dai PowerMac è nella facilità con cui è stato assemblato, sottolineano i responsabili dell’università della Virginia.
Apple dimostrando di essere in grado di fornire macchine per la creazione di cluster economici e potentissimi diventa in grado di competere in u mercato molto ricco. Le università americane e le istituzioni di ricerca acquistano spesso macchine per realizzare sistemi di questo tipo e fino ad oggi, dopo essersi affidate a lungo ad IBM e Cray, sono passati a produttori di normali PC. I computer di Dell, come in molti altri campi, è tra i protagonisti del mercato.
Il cluster con G5 dell’università della Virginia verrà usato per calcoli scientifici complessi come quelli inerenti la statistica molecolare.