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Video 4K, Sony studia una tecnica per proteggere i contenuti

Nel corso dell’Anti-Piracy & Content Protection Summit che si è svolto a Los Angeles la scorsa settimana, Spencer Stephens, Chief Technical Officer di Sony Picture, ha mostrato che cosa significano le tecnologie video 4K in termini di protezione di contenuti e spiegato che la tecnologia in questione rappresenta l’occasione per lanciare nuovi e migliori sistemi di protezione dei contenuti, rispetto alla tecnologia AACS implementata negli HD DVD e Blu-ray.

La tecnologia video 4K consente ai broadcaster di trasmettere segnali con una risoluzione che è circa quattro volte quella del 1080p. La società ha lavorato con produzioni cinematografiche che hanno sfruttato per le riprese le digital camera F55 di Sony e progettano di fornire alla sussidiaria Sony Electronics film 4K e altri ancora restaurati digitalmente destinati ai dispositivi pensati per i consumatori che acquistano le nuove TV 4K. Tra i prodotti in questione: l’FMP-X1 4K Ultra HD Media Player che sarà commercializzato a metà luglio, con un prezzo di listino di 699$. Il media player di Sony sarà precaricato con dieci film tra i quali si segnalano: Taxi Driver, Il ponte sul fiume Kwai e Salt. A fine estate Sony lancerà anche il servizio Video Unlimited 4K Ultra HD con il quale offrirà film e spettacoli. I prezzi per i film 4K negli USA partono da 30$ per l’acquisto; l’affitto per 24 ore dello stesso titolo costerà invece meno di 8$.

Gli studios non hanno ancora stabilito uno standard per la protezione dei contenuti 4K e Stephens ha proposto una serie di misure specifiche. Bill Rosenblatt, esperto nell’ambito delle tecnologie DRM e che ha parlato al summit per conto della sua società, GiantSteps Media, fa notare che Sony ha parlato di “diversificazione titolo per titolo”, intendendo probabilmente che individuare un hack per sbloccare un titolo, non necessariamente significhi poterne sbloccare altri. Secondo Rosenblatt la sicurezza dei dispositivi è possibile combinando pià misure che tengono allo stesso tempo in considerazione l’utente onesto; una possibile idea è offrire un sistema di autenticazione con verifiche online prima della riproduzione che permetterebbe di tagliare fuori alcune tecniche usate dagli hacker per saccheggiare i contenuti ma questa renderebbe  impossibile la riproduzione di contenuti 4K senza connessione internet.

Microsoft aveva fatto una scelta simile con l’Xbox One, ma gli utenti hanno protestato e il dirigente che aveva curato la presentazione del prodotto aveva dovuto spiegare con una lettera aperta destinata ai consumatori, il cambio di posizione sui DRM (quando la console arriverà sul mercato in inverno, non sarà necessario il costante collegamento a internet e non saranno integrate limitazioni che impediranno lo scambio di giochi o l’acquisto di supporti usati).

Il video player 4K di Sony è compatibile solo con le TV 4K dello stesso produttore e prima dell’utilizzo richiederà l’attivazione sul sito 4KActivation.com. La società GlobalPlatform ha nel frattempo lanciato un programma conforme al Trusted Execution Environment (TEE), ambiente per l’esecuzione sicura di operazioni sensibili in dispositivi che isola il sistema operativo tramite hardware dedicato. Il CTO di Sony ha saluto con favore l’arrivo delle specifiche HDCP 2.2 su HDMI 1.4, essenziali a suo dire per la protezione dei collegamenti HDMI alle TV 4K. Stephens ha anche parlato di sessioni basate su “filigrane” (watermak), marcando ogni file 4K con strumenti che permettono di identificare il dispositivo o l’utente che ha scaricato il file, permettendo a Sony di tracciare il proprietario di un file. La transizione verso il 4K è imminente ma sfide tecniche sul versante della compressione e trasmissione, rallentano l’adozione.

video 4k
Alcune importanti produzioni di Hollywood hanno iniziato a utilizzare per le riprese la cinepresa F65 CineAlta 4K

 

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