Scrive Francesco Marcantoni
“Abbiamo ricevuto da pochi giorni il nostro nuovo MacMini con processore Intel, comprato in sostituzione di un PC dell’ufficio (in virtù della possibilità di installare windows con BootCamp o eseguire macchine virtuali con Parallel Workstation).
Devo dire che l’esperienza di utilizzo sotto Mac OS X è impressionante, il sistema ha una prontezza mai vista su qualsiasi altro mac (nemmenoil G5 dual è così pronto). Ovviamente è un fulmine con le applicazioni Universal Binary, per esempio Safari che si apre in meno di un “balzo” dell’icona sulla dock (7 balzi sul mio powerbook G4 17 “ex” top di gamma).
In seguito alle performance che abbiamo rilevato dai test su MacMini abbiamo deciso di sostituire anche l’ultimo PC superstite in ufficio (un Qbic della Soltek con Athlon XP 64) con un iMac 20″ (perché a conti fatti un qualsiasi PC “di marca” equipaggiato con il core duo e con estetica decente, aggiunto ad un monitor 20″ sarebbe costato di più). L’iMac in questione girerà per la maggior parte del tempo Windows XP grazie a BootCamp, con il vantaggio di poter essere, se serve, riavviato sotto MacOS X.
I dolori nell’utilizzo di MacOS X su Intel iniziano invece con le applicazioni che fanno uso intensivo di processore compilate unicamente per PowerPC, questo test infatti si focalizza sulle performance di quella che forse è l’unica applicazione che in questo momento blocca quelli che come noi lavorano in grafica, dal poter “switchare” a Macintel, cioè Adobe Photoshop CS2.”
Il test completo con tabelle e analisi è su questa pagina di MacProf.