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Vox Mac, l’altra app per ascoltare musica

Si chiama Vox, l’ha sviluppata un italiano, è gratuita e sta diventando un’app per Mac dannatamente importante. Infatti è un player di musica dalle proprietà sorprendenti che si pone non come alternativa ma come complemento “super leggero” a iTunes. Mentre l’app di Apple è diventata ormai una corazzata, capace di gestire musica, identità, download, app, film, canzoni, telefilm, podcast e via dicendo, tante volte si ha solo voglia di sentire un album magari registrato da un amico e salvato su una chiavetta senza doverlo importare. Vox è l’applicazione adatta.

La strategia di Vox è quella delle playlist, non della gestione di una libreria di dischi (o, come più propriamente bisognerebbe dire, una “discoteca”). Si può suonare una solo canzone, un album, una playlist creata su altre piattaforme. E si possono anche fare cose che a iTunes non riescono, come suonare ad esempi formati loseless (i Flac) che iTunes non supporta, oppure audio ad alta definizione. Inoltre, consente non solo di convertire le tracce audio stereo in 5.1 o 7.1, ma anche di convertire l’audio stereofonico in binaural per l’ascolto in cuffia utilizzando la tecnologia Bauer DSP (BS2B). Permette di “pescare” la musica sul disco o le altre unità di memoria interne del Mac ma anche su unità esterne inclusi NAS.

Dal punto di vista della funzionalità, l’interfaccia minimal e non intrusiva alle prime può essere un po’ spiazzante, ma con un po’ di pratica in realtà è molto funzionale e permette di fare cose egrege. Il programma si preoccupa di scaricare le cover degli album se non presenti e conservarle in una cache (ovviamente se presenti le tag delle canzoni), e la compatibilità con playlist M3U, PLS, XSPF e CUE (per i Cd rip) permette di essere compatibili con tutto il mondo PC e Linux senza problemi.

vox

Si può comandare Vox sia dalla app che dai comandi nella barra menu o nel Dock, si può utilizzare qualsiasi generazione di Apple Remote (se il Mac è compatibile, ovviamente) e i tasti “media” delle tastiere Apple, si possono usare le notifiche del Finder o di Growl e se si utilizzano le cuffie Apple o altre compatibili con filocomando, Vox segue perfettamente gli ordini impartitigli dall’utente.

Infine, è compatibile con le radio online (acquisto in-app) e permette di collegare il proprio account di LastFM mentre per l’ascolto c’è un potente equalizzatore che consente anche di organizzare fade-in/fade-out per i brani in successione, oppure di suonare album gapless. Si può utilizzare Vox senza problema per “spedire” il suono a casse AirPlay o a una Apple TV, come da iTunes.

L’app è gratuita. È dello sviluppatore “Coppertino”, che poi è l’americano Ivan Ablamskyi che ha voluto giocare con i termini “copper” (rame) e “tin” (latta) oltre che con la pronuncia di Cupertino. Non ha l’ambizione di sostituire iTunes (che ha molti modi per rendersi indispensabile) ma comunque può essere una notevolissima alternativa da usare in modo complementare.

Aggiornata pochi giorni fa alla versione 1.1.1, si scarica dal Mac app store.

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