OpenAI ha introdotto una novità che cambia le regole del gioco: ChatGPT diventa un agente operativo, capace non solo di rispondere alle vostre domande, ma di completare compiti complessi al vostro posto. Una modalità tutta nuova, appena rilasciata per gli utenti a pagamento, che trasforma l’AI in un vero collaboratore digitale. Nei giorni scorsi era stato rilasciato in altri paesi, ora è in corso di diffusione anche in Italia.
Che cos’è l’agente ChatGPT
La versione italiana di quel che OpenAir chiama semplicemente “agente”, un nome che vuol simboleggiare la sua azione per conto nostro, funziona esattamente come previsto: ChatGPT “agisce”. Legge, scrive, clicca, compila moduli online, naviga siti web, gestisce email, aggiorna documenti, analizza fogli di calcolo, prenota eventi e organizza attività — proprio come potrebbe fare con più lentezza ed imprecisione un umano.
Nasce come un’estensione del modello GPT-4o, che sfrutta un computer virtuale interno e strumenti dedicati come:
- un browser visuale per interagire con i siti web,
- un browser testuale per ricerche rapide,
- un terminale per eseguire codice,
- l’accesso a API e connettori (es. Gmail, Google Drive, GitHub).
L’agente decide da solo quali strumenti usare, ma tiene al comando chi presenta il compito da eseguire: chiede conferma, si ferma per chiarimenti e permette di intervenire in qualsiasi momento.
Cosa può fare, nella pratica
Qualche esempio aiuta a capire meglio. Dobbiamo organizzare una cena con amici: potete chiedere a ChatGPT di cercare un ristorante adatto, incrociare le disponibilità del vostro calendario e di quello degli invitati, magari leggendo una conversazione email, e proporre un orario comodo per tutti. Se volete, può anche prepararvi una bozza di messaggio da inviare al gruppo per confermare.
Oppure, sul lavoro, potete delegargli il controllo della posta in arrivo: vi basta dire qualcosa come “Controlla le email dei fornitori, aggiorna l’Excel dei prezzi e genera un breve report” . ChatGpt lo farà aprendo i file, estraendo i dati, aggiornando il foglio e restituendovi un documento ordinato.
Un altro caso possibile: la pianificazione di un viaggio. Gli direte “Organizza un weekend a Berlino: volo, hotel e tre itinerari giornalieri”, e l’agente cercherà voli, controllerà le recensioni degli hotel, costruirà un programma con orari e link alle mappe. Il tutto senza dover aprire dieci tab del browser.
Non serve imparare una nuova interfaccia o usare comandi complicati: basta descrivere l’attività, e ChatGPT si occupa del resto, passo dopo passo.
Sicurezza e controllo
Con questo tipo di automazione arrivano anche nuove responsabilità. L’agente può operare su siti reali, accedere a dati personali e interagire con strumenti sensibili. Per questo OpenAI ha integrato una serie di salvaguardie della privacy
- chiede conferma prima di qualsiasi azione che abbia effetti pratici (come inviare email o completare acquisti),
- impone la supervisione manuale in caso di login o inserimento di password,
- impedisce l’uso di istruzioni vaghe o potenzialmente pericolose,
- protegge da attacchi tramite “prompt injection”, cioè comandi nascosti nelle pagine web.
L’utente può disattivare i connettori, cancellare cookie e sessioni, interrompere le attività in qualsiasi momento e come arma “finale” prendere il controllo diretto del browser virtuale, se serve.
Chi può usarlo (e con quali limiti)
Inizialmente OpenAi aveva detto che Agente non sarebbe stato disponibile in Europa e in Svizzera probabilmente per le ragioni di privacy che abbiamo appena accennato. Ma come detto da oggi sta apparendo anche ai clienti che usando ChatGPT anche nel nostro paese.
Se non lo vedete apparire potrebbe essere ancora non disponibile per la vostra utenza o perché non siete un abbonato a pagamento: solo chi ha un piano Pro la può già utilizzare da subito. Chi ha un piano Plus o Team la vedrà comparire nei prossimi giorni. È previsto anche il rilascio per i piani Enterprise ed Education, ma più avanti.
Ci sono anche dei limiti di utilizzo: gli utenti Pro possono usare l’agente fino a 400 messaggi al mese, gli utenti Plus hanno un tetto di 40 messaggi, il piano Team prevede 30 crediti mensili.
Questi limiti non includono ogni singola interazione, ma solo i messaggi effettivi con cui si avvia o modifica un’attività (non le conferme o i chiarimenti automatici del sistema).
Un agente vero, ma non ancora infallibile
La nuova modalità agente segna un’evoluzione evidente per ChatGPT, ma non va letta come una svolta già pienamente matura. Siamo di fronte a uno strumento ambizioso, capace di affrontare attività complesse in modo sempre più autonomo, ma che richiede ancora pazienza e contesto per funzionare davvero bene. Alcuni task – come la creazione di presentazioni o la gestione di flussi articolati su fogli di calcolo – possono richiedere decine di minuti o addirittura un’ora per arrivare al risultato. E anche quando il compito viene portato a termine, la qualità dell’output può variare: la struttura c’è, ma la rifinitura va spesso guidata o ritoccata a mano.
In altre parole, al momento non è un assistente che lavora in completa autonomia, ma piuttosto uno strumento che libera l’utente da passaggi ripetitivi, lasciandogli la supervisione e il controllo strategico. Per chi scrive, organizza, confronta dati o coordina attività digitali, è già un passo avanti verso l’automazione personalizzata. Ma resta un work in progress: serve tempo ad OpenAI per affinare prestazioni, tempi di risposta e affidabilità generale.













