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Oppo risponde ad Apple, non abbiamo rubato niente ad Apple Watch

“Non esiste alcuna evidenza del furto di segreti industriali Apple da parte del nostro dipendente”. Così Oppo respinge tutte le accuse lanciate da Cupertino al proprio indirizzo e di Chen Shi, un ex collaboratore della Mela e finito successivamente ad occuparsi delle piattaforme di salute digitale dell’azienda cinese.

La posizione di Apple

La vicenda è quella che abbiamo raccontato un paio di giorni fa. Con una causa intentata ad un tribunale californiano, Apple ha chiesto l’incriminazione di Chen Shi con l’accusa di avere sottratto documentazione riservata prima di lasciare la società.

Secondo la Mela nei giorni immediatamente precedenti alla partenza, Shi, rimasto in azienda dal 2020 al 2025 con il ruolo di Sensor System Architect, avrebbe scaricato 63 file sensibili dalle cartelle interne, trasferendoli su un’unità USB e raccogliendo ulteriori informazioni tramite incontri individuali con i colleghi.

La multinazionale di Cupertino sostiene che questi dati, relativi a tecnologie per il monitoraggio della salute e in particolare per il rilevamento della frequenza cardiaca, siano poi finiti nelle mani di Oppo, dove Shi lavora sostanzialmente con lo stesso incarico che aveva in Apple e fornice un contributo importante all’ingegnerizzazione degli indossabili.

A sostegno della sua posizione Cupertino ha depositato in tribunale messaggi e tracce informatiche. Tra questi spiccano uno scambio con un vicepresidente di Oppo Health, in cui Shi affermava di aver raccolto “quante più informazioni possibili” per condividerle con il nuovo datore di lavoro. Il dirigente in una replica si sarebbe rivelato coinvolto e complice nel piano.

La replica ufficiale di Oppo

In una dichiarazione rilasciata alla stampa, Oppo respinge ogni accusa e sottolinea come non ci sia

Siamo a conoscenza della recente causa intentata da Apple in California e abbiamo esaminato con attenzione le accuse contenute nel reclamo. Non abbiamo riscontrato alcuna prova che colleghi tali accuse alla condotta del dipendente durante il suo impiego presso OPPO. OPPO rispetta i segreti industriali di tutte le aziende, inclusa Apple, e non ha mai utilizzato impropriamente segreti industriali di Apple.

Il colosso cinese ha inoltre dichiarato di essere disponibile a cooperare con il processo giudiziario e si dice certo che la vicenda verrà chiarita nel corso delle indagini.

Sullo sfondo la battaglia di mercato in Cina

La battaglia legale è solo all’inizio ma mostra già tutta la tensione che caratterizza i rapporti tra i colossi tecnologici. Apple ha chiesto non solo un’ingiunzione che impedisca a Oppo di utilizzare le informazioni sottratte, ma anche risarcimenti punitivi e spese legali.

Al di là dell’aspetto legale, la disputa riflette anche la tensione tra due protagonisti del settore tecnologico. Oppo è infatti uno dei concorrenti più pericolosi di Apple sul mercato cinese, un’area strategica dove Cupertino ha visto calare la propria quota di mercato negli ultimi anni mentre i marchi locali hanno rafforzato la loro posizione.

In questo contesto, la causa non riguarda soltanto la presunta sottrazione di segreti industriali, ma si intreccia con la battaglia per la leadership commerciale in un mercato chiave che vale miliardi di dollari e che può influenzare gli equilibri globali della tecnologia mobile e dei dispositivi indossabili.

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