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iOS 26.1 si aprirà agli smartwatch di terze parti, Apple cede al DMA

Le pressioni dell’Unione Europea sull’interoperabilità dei dispositivi Apple potrebbero aver fatto breccia anche se per ora piccola e tutta da verificare. Nella prossima versione di iOS, la 26.1, sono stati individuati segnali che puntano verso un’apertura agli smartwatch di terze parti, un cambiamento che fino a ieri sembrava impensabile.

A rivelarlo è Macworld, che ha analizzato il codice della prima beta dell’aggiornamento: qui compaiono tracce di nuove funzioni che potrebbero migliorare l’esperienza d’uso di chi vuole abbinare al proprio iPhone un orologio diverso da Apple Watch. Riferimenti e prime indicazioni sono stati notati anche nella beta di iOS 26.1.

La novità più evidente è il Notification Forwarding: come suggerisce il nome, dovrebbe permettere di scegliere dalle Impostazioni su quale dispositivo visualizzare le notifiche dell’iPhone, includendo accessori e wearable di altri produttori. Dai riferimenti nel codice emerge che le notifiche possono essere inoltrate su un solo accessorio alla volta e che, attivando questa opzione, vengono disattivate le notifiche su Apple Watch.

Nella stessa beta compaiono inoltre nuovi framework di sistema legati all’accoppiamento degli accessori, inclusa una struttura logica denominata “AccessoryExtension”, al momento non completa, ma indicativa di metodi più semplici per l’abbinamento di dispositivi di terze parti.

Il contesto aiuta a capire la portata del possibile cambiamento: a marzo, Eric Migicovsky, fondatore di Pebble, presentando due nuovi smartwatch aveva lamentato le difficoltà di piena integrazione con iPhone a causa dei limiti imposti da Apple

Tra i vincoli citati: impossibilità di inviare SMS o iMessage, rispondere alle notifiche, richiamare comandi dal telefono dallo smartwatch, accessi ristretti via internet per l’app companion e assenza di un percorso semplice per creare quadranti di terze parti.

Pebble, il ritorno degli smartwatch: foto dal sito di Eric Migicovsky
Foto dal sito di Eric Migicovsky

Apertura limitata o generale?

Resta da capire se si tratti di un’apertura generale o di una risposta mirata al quadro normativo europeo. All’inizio dell’anno, infatti, la Commissione europea ha adottato decisioni nell’ambito del Digital Markets Act (DMA) per garantire maggiore interoperabilità tra smartwatch e dispositivi di terze parti.

Tra le questioni sul tavolo ci potrebbe essere l’abbinamento e la compatibilità degli auricolari, un problema che tocca molto da vicino le funzioni degli Airpods che ora sono in grado di tradurre “live” i discorsi. Il fatto che questa azione sia esclusiva delle cuffiette Apple impedisce di rilasciarla ai nostri mercati perchè l’Ue la vede come un modo indebito di favorire la loro vendita a scapito della scelta.

Quello che si intravede nella beta di iOS 26.1 resta, per ora, un insieme di indizi. Ma la direzione verso cui sembra che Apple si stia indirizzando è dare più interoperabilità per gli accessori non Apple. Che sia una scelta strategica o il risultato del DMA, gli utenti iPhone potrebbero presto avere più libertà nel decidere quale smartwatch abbinare.

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