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Electronic Arts EA cambia padrone e forse non è un bene per i videogiochi

Tra acquisizioni, licenziamenti e streaming, il mondo dei videogiochi sta cambiando molto rapidamente, come dimostra la mega operazione da 55 miliardi di dollari per rendere privata Electronic Arts EA.

Lo storico sviluppatore è uno dei nomi più noti del settore. Fondato nel 1982 da Trip Hawkins, ex dirigente Apple, nel corso degli anni con l’etichetta Electronic Arts sono stati commercializzati videogiochi per le più svariate piattaforme, dagli home computer degli anni ’80 del secolo scorso, fino ad alcuni dei titoli più gettonati per console e computer delle ultime generazioni.

L’elenco è lunghissimo: Command & Conquer, Battlefield, Medal of Honor, Need for Speed, The Sims, Plants vs. Zombies, Mass Effect e FIFA (dal 2024 EA Sports FC) sono solamente alcuni dei titoli e delle saghe che fanno parte dello sterminato catalogo EA.Electronic Arts EA cambia padrone, il mondo dei giochi sta cambiando - macitynet.it

Electronic Arts diventa una società privata

La notizia dell’acquisizione, riportata da Bloomberg, coglie di sorpresa i dipendenti della società e anche milioni di utenti che nell’arco di oltre 40 anni hanno giocato a un titolo EA. L’accordo è stato siglato con un consorzio di investitori composto da Public Investment Fund, fondo sovrano dell’Arabia Saudita, Silver Lake e Affinity Partners, società di investimenti creata da Jared Kushner, genero di Donald Trump.

Electronic Arts è stata valutata 55 miliardi di dollari, circa 47 miliardi di euro. Per convincere gli azionisti il fondo ha deciso di corrispondere 210 dollari per azione, con un sovrapprezzo del 25% rispetto alla quotazione in borsa di giovedì 25 settembre.

In gergo tecnico si tratta di un leveraged buyout, letteralmente una acquisizione con leva finanziaria. Questo perché la somma pattuita di 55 miliardi di dollari non proviene esclusivamente dai capitali dei compratori (circa 35 miliardi di dollari), ma in parte anche da fondi raccolti (circa 20 miliardi) tramite debito garantito da JP Morgan.

Come ogni operazione di questa portata, l’acquisizione deve essere approvata dalle autorità di regolamentazione: si prevede sarà completata entro 6 – 9 mesi, quindi entro il primo trimestre fiscale del 2027 di Electronic Arts.

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I compratori rassicurano, ma i dubbi restano

Secondo i documenti depositati la nuova proprietà renderà la società privata, rimuovendo le azioni dalla borsa. Sempre dai documenti emerge che non sono previsti cambiamenti per quanto riguarda i dipendenti e la cultura aziendale. Non cambiano il CEO e la sede principale: Andrew Wilson continuerà a dirigere la multinazionale dal quartier generale di Redwood City, dove Electronic Arts è stata fondata nel 1982.

Secondo gli investitori grazie a questa acquisizione EA potrà godere di maggiore flessibilità creativa e operativa, oltre che muoversi più rapidamente per nuovi titoli e piattaforme. Ma le dichiarazioni positive e ottimistiche rilasciate sempre in caso di acquisizioni e fusioni, spesso, come la storia insegna, sono seguite da profonde ristrutturazioni e ingenti ondate di licenziamenti. È successo per Microsoft Activision Blizzard e in decine di altri casi.

Le preoccupazioni serpeggiano anche tra appassionati e osservatori. Al controllo dei nuovi soci si aggiunge anche l’incombenza del rimborso del debito, fattori che potrebbero incidere sulle possibilità di manovra di Electronic Arts per nuovi progetti.

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