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Tasse sui supporti digitali, una sentenza fa vacillare il sistema

Sembra vacillare il sistema diffuso praticamente in tutta Europa in base al quale vengono applicate tasse di varia portata su un gran numero di dispositivi digitali a titolo di risarcimento per la copia privata di contenuti digitali e non digitali. A mettere in crisi i pilastri fondativi del balzello che colpisce una enorme gamma di prodotti (dai computer alle fotocopiatrici, dai telefoni cellulari ai DVD, dai lettori MP3 ai semplici dischi fissi) è stata un piccola azienda spagnola denominata Padawan che produce supporti ottici e riproduttori di musica in digitale. Padawan si è rifiutata di versare quello che la società degli autori del paese iberico richiedeva, arrivando fin davanti alla Corte di Giustizia Europea che ha decretato (qui la sentenza in Italiano) come squilibrato il sistema che applica in maniera indiscriminata una tassa su qualunque prodotto adattato a creare una copia, senza preoccuparsi di verificare se questo sia il suo scopo principale.

Chi sta per esultare pensando che siano presto eliminati i ricarichi su prodotti come iPod, iPhone o Mac deve però trattenersi. Gli effetti pratici della sentenza non sono infatti ancora chiari. Al momento appare certo che i primi beneficiari saranno le imprese che sono state ritenute non obbligate a versare la tassa visto che è altamente improbabile che acquistino prodotti per poi usarli specificatamente per fare copie di contenuti in digitale come musica e film. Alcune categorie di prodotto, come ad esempio DVD e CD e probabilmente anche player MP3, e alcune classi di consumatori (come i privati) potrebbero essere ancora oggetto della richiesta di un pagamento. Resta comunque il fatto che la copertura a tappeto con tasse che arrivano anche a decine di Euro senza prestare alcuna attenzione all’uso principale che si fa di un prodotto dovrebbe essere al tramonto.

Sembra destinato a tramontare anche il sistema che consente a ciascuno stato di decidere come e se e in quale misura applicare la tassa perché altera il mercato. In questo momento la tassa è presente in quasi tutti gli stati dell’Unione, ma non in tutti; ne sono esenti Irlanda, Regno Unito e Lussemburgo. È quindi probabile che l’Unione decida di produrre una linea direttiva comune e pià chiara di quella attuale e che valga per tutti gli Stati membri.

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