Sto caricando altre schede...

Questo sito contiene link di affiliazione per cui può essere compensato

Home » News » Addio a Marvin Minsky, lo scienziato che voleva fare ragionare la macchina come l’uomo

Addio a Marvin Minsky, lo scienziato che voleva fare ragionare la macchina come l’uomo

Pubblicità

L’informatica ha a che fare con i computer tanto quanto l’astronomia ha a che fare con i telescopi. Sono un mezzo e non il fine. Bisogna partire da questo paradosso coniato (forse) da Edsger Dijkstra nel 1970 per capire chi era Marvin Minsky e il suo ruolo.

Lo scienziato informatico (in inglese si dice computer scientist e rende bene l’idea) al MIT negli anni Cinquanta aveva messo le basi per l’idea di una intelligenza artificiale, della possibilità cioè che i computer possano pensare come l’uomo. E tutto questo prima del microprocessore e del computer come lo intendiamo oggi.

La sua creazione, realizzata assieme ad altri scienziati (soprattutto John McCarthy, che ha coniato il termine “intelligenza artificiale”) e figlia di una precoce e profonda fascinazione per la mente che era nata nello scienziato durante gli anni di studio ad Harvard. E il mantello dell’intelligenza artificiale, ambito scientifico estremamente articolato e complesso in cui le sue reti neurali hanno un ruolo chiave, è stato al tempo stesso uno dei più importanti nella ricerca informatica e uno dei più distruttivi, perché ha ipnotizzato per decenni i ricercatori e le grandi aziende, drenando fondi ed energie per realizzare qualcosa che, in realtà, sarebbe potuto nascere dopo e in maniera molto diversa.

Marvin Minsky

Minksy e il suo gruppo hanno anche un’altra grande responsabilità: è il loro modo di lavorare, l’idea di condividere liberamente le informazioni, la ricerca della verità a prescindere dalle forme e dai riti consolidati, che ha dato forma alla mentalità degli scienziati informatici di oggi, che ha creato i presupposti per quella cultura open e di hacker nel senso originario che si è trasferita sino ai giorni nostri grazie anche a Internet.

In realtà Minsky era un personaggio molto più complesso di quel che i libri di storia non riportino: eclettico, amante della matematica, vincitore di tutti i premi del settore (incluso l’equivalente del Nobel dell’informatica, il premio Turing, nel 1970), aveva lavorato anche con il famoso pedagogista Seymour Papert per creare la “society of mind” e in qualche modo inventato la pedagogia che dobbiamo ancora attuare al giorno d’oggi, con più di quarant’anni di ritardo, ma che sarebbe il modo perfetto per far conoscere e diffondere la cultura informatica (la cultura e non la tecnica, badate bene) di cui c’è tanto bisogno oggi.

Inoltre, con “the society of mind”, Papiert e Minsky avevano disegnato il machine learning e quindi i modi con i quali la mente umana o un elaboratore elettronico apprendono nuovi concetti, creano esperienza, giungono a soluzioni inedite senza conoscere neanche le regole o le istruzioni per farlo. “L’intelligenza – scrivevano i due – non è il prodotto di un singolo meccanismo specifico ma proviene dall’interazione gestita di una varietà di diversi agenti dotati di capacità e risorse”.

L’intelligenza è stato il problema che Minsky ha affrontato per tutta la vita e uno dei più complessi e affascinanti di tutti. Padre di una generazione di informatici superstar usciti dai suoi corsi, Minsky è stato anche un uomo di profonda capacità e cultura, nato a New York nel 1927 e allievo di J. Robert Oppenheimer e della sua Ethical Culture School di Manhattan, passo precedente al gruppo che creò la bomba atomica durante la Seconda guerra mondiale.

Il ricordo più bello è quello di un altro dei grandi geni contemporanei dell’informatica (e vincitore del premio Turing) Alan Kay: “Marvin era solito dire ‘Non hai realmente capito qualcosa se l’hai capita solo in un modo’. Marvin non ha mai creduto di aver finito di capire completamente qualcosa”.

Offerte Apple e Tecnologia

Le offerte dell'ultimo minuto le trovi nel nostro canale Telegram

Offerte Speciali

Nuovo Apple Watch SE già in forte sconto su Amazon

Minimo Apple Watch SE Cellular 44mm, solo 249€

Su Amazon Apple Watch SE torna al minimo storico. Ribasso di 70€ per la versione Cellular da 44mm, prezzo di solo 249 €
Pubblicità

Ultimi articoli

Pubblicità