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È difficile cancellare l’abbonamento Creative Cloud, Adobe indagata in USA

Cancellare l’abbonamento ai servizi Adobe è troppo difficile. Per questo la Federal Trade Commission, l’agenzia governativa statunitense che promuove la tutela dei consumatori , potrebbe sanzionare il grande produttore di software.

Lo riferisce la software house stessa in documenti inviati alla SEC (Securities and Exchange Commission), l’ente statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori..

Al centro del problema, come accennato, ci sarebbero le politiche di cancellazione dei servizi in abbonamento. Da tempo la FTC  tiene sotto osservazione non solo Adobe ma molte altre aziende che offrono, come Adobe che è stata tra le prime al mondo ad iniziare una pratica commerciale di questo tipo che prevede costi ricorrenti in cambio di accesso a pacchetti di app, per le complesse pratiche di uscita dalla sottoscrizione.

FTC ne suo “Restore Online Shoppers’ Confidence Act”  aveva imposto regole precise. In quando si gestire l’abbonamento di un cliente è richiesto che si tempestivamente onorare le richieste di annullamento, senza limitarle o renderle inutilmente complesse.

In sostanza l’organismo americano chiede che la modalità di uscita dall’abbonamento sia semplice quanto sottoscriverlo: se ci si può abbonare con un click deve essere possibile lasciare il servizio con un click. Diverse aziende invece permettono di abbonarsi in maniera rapida e on line ma per cancellare l’abbonamento richiedono una telefonata o una disdetta scritta.

Adobe, in arrivo sanzioni dalla SEC per annullamento servizi

Un altro problema che la FTC ha affrontato è la pratica di silenzio assenso ovvero quel che accade quando un abbonamento viene rinnovato senza mandare un avviso che avverte il cliente che sta per ricevere un addebito per un nuovo ciclo di fatturazione.

Adobe non riferisce quale sono nel concreto le contestazioni della FTC, ma su forum online numerose persone lamentano l’esistenza di penali per annullamenti di abbonamenti a software quali Photoshop e Premiere.

“Riteniamo che le nostre pratiche siano conformi alla legge, e siamo al momento impegnati in discussioni con membri dell’FTC”, scrive Adobe nella documentazione inviata alla SEC. “La difesa o risoluzione di tale questione, potrebbe comportare notevoli costi o sanzioni e avere un impatto rilevante sui nostri risultati finanziari e sulle attività”.

Il problemi dell’annullamento degli abbonamenti non è l’unico che Adobe deve affrontare in questo periodo. La software house è nel mirino della Commissione Europea, della Markets Authority (CMA) del Regno Unito e del Diaprtimento di Giustizia americano, che non vedono di buon occhio l’acquisizione di Figma.

A giugno di quest’anno l’FTC ha preso di mira Amazon per comportamento anticoncorrenziale per avere privilegiato prodotti del con il suo marchio a scapito di quelli venduti da terzi, impedito a ai commercianti di vendere loro prodotti ad un prezzo inferiore su altri siti, rendere difficile la vendita di prodotti su siti diversi, costringendo i commercianti ad utilizzare i servizi di Amazon per beneficiare dei vantaggi Prime.

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