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Apple chiamata in causa dai parenti delle vittime del volo Egyptair 809

Si torna a parlare del possibile e già smentito, coinvolgimento di Apple nel disastro aereo che ha abbattuto il volo Egyptair 804. Nel corso della giornata di oggi si è infatti appreso dal giornale di gossip TMZ, che alcuni dei parenti delle vittime avrebbero presentato una azione legale contro Cupertino per chiedere un risarcimento danni per la morte dei loro cari.

La tesi si fonda su una teoria secondo la quale sarebbe stato un incendio scoppiato a bordo a determinare lo schianto in mare il 19 maggio del 2016 del velivolo, un Airbus A320, e che l’incendio sarebbe stato provocato o da un iPhone o da un iPad mini che il copilota aveva lasciato sul cruscotto di volo. Il surriscaldamento della batteria avrebbe determinato lo svilupparsi di fiamme all’interno dell’abitacolo, alimentate anche da bottiglie di profumo collocate nei pressi, e quindi il guasto critico di apparecchiature vitali per il volo. Secondo questa tesi, diffusa dal settimanale Le Parisien, le prove di quanto accaduto starebbe nelle camere di sicurezza al ponte di imbarco che avrebbero mostrato chiaramente il co-pilota collocare questi oggetti vicino al parabrezza.

Nel momento in cui si è diffusa questa tesi, è stato immediatamente sottolineato che si trattava di qualche cosa di non plausibile per differenti ragioni. La prima è che nessun pilota lascia un oggetto sul cockpit visto che questi oggetti durante il decollo o per una qualunque turbolenza finiscono per cadergli addosso. Secondariamente, si chiedeva David Learmount, un esperto di sicurezza del volo del periodico Flight International ed ex pilota, «come è possibile che l’allarme sia stato attivato contemporaneamente in cabina di pilotaggio vicino al parabrezza, sotto al pavimento della cabina e dentro alla toilette? Non avrebbe alcun senso. È più probabile che una esplosione o un incendio in qualche punto dell’aereo abbiano danneggiato il computer che gestisce l’avionica, costringendolo a mandare falsi allarmi».

volo egypair

Qualche mese fa anche Philippe Evan un pilota di Air France che guida quotidianamente un Airbus A320 come quello precipitato confermava la tesi di Learmount. «Non si lasciano – diceva Evain a Europe 1 – oggetti in quella posizione da dove cadono per velocità e pendenza. Se poi un telefono avesse preso fuoco, prima delle fiamme avrebbe cominciato a fumare e l’istinto sarebbe stato quello di toglierlo da dove si trovava. Non vedo come sia possibile che l’incidente si sia causato in questo modo».

Alto fonti, poi, sottolineavano come sarebbe stato impossibile usare le videocamere di sorveglianza capire che cosa aveva in mano il vice pilota. Identificare poi un iPhone e un iPad mini 4 è del tutto impossibile. Infine era stato il BEA, il Bureau d’Enquêtes et d’Analyses che si occupa degli incidenti che coinvolgono in qualche modo l’aviazione francese, aveva affermato di non avere idea di come fossero sorte quelle voci aggiungendo: «quando c’è il sospetto di un problema che coinvolge un dispositivo che potrebbe aver causato un incidente, si consulta in primo luogo il produttore del dispositivo stesso ed Apple smentisce di essere stata contattata». In effetti Apple allora aveva affermato: «Nessuno ci ha consultato. Non abbiamo visto il rapporto – dice un portavoce di Cupertino – ma sappiamo che non c’è alcuna prova che l’evento sia connesso ad un prodotto Apple. Se gli investigatori volessero consultarci cercheremmo di dare loro tutto l’appoggio di cui siamo capaci. Testiamo in maniera molto rigorosa nostri dispositivi per assicurarci che soddisfino o superino gli standard di sicurezza internazionali».

Più recentemente lo stesso BEA aveva affermato che per stabilire le cause dell’incidente richiederà anni, vista l’assenza di prove concrete ed indizi. La vicenda della richiesta di danni, ammesso che TMZ abbia usato fonti concrete e reali,  potrebbe quindi essere solo il tentativo di forzare la mano da parte dei legali dei parenti delle vittime.

Ricordiamo che la vicenda del disastro aereo ha anche tratti di stampo “politico”. Gli egiziani si dicono convinti che non sia stato un guasto o un errore dei piloti, quindi nulla che dipenda dalla loro autorità, ma una azione terroristica a far cadere l’aereo. I francesi non possono abbracciare questa tesi per il fatto che significherebbe ammettere delle falle nel sistema di sicurezza e prevenzione dell’aeroporto Charles De Gaulle e scaricano le colpe sul guasto tecnico o sul fattore umano ovvero gli errori dei piloti, come potrebbe essere avere incautamente lasciato uno smartphone sul cruscotto di volo. In questo contesto è utile dire che la fonte che attribuisce al dispositivo Apple l’incendio, è un giornale francese…

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